Per tre volte quelle scritte sono state cancellate e per tre volte sono ricomparse. Dalla tragedia sta diventando una farsa quella riguardante Luigi Caiafa, il 17enne ucciso mentre tentava una rapina con una pistola-replica. Fu suo il primo murale cancellato dall'azione del prefetto Marco Valentini, poi su quel palazzo di Forcella sono comparse di nuovo scritte che inneggiano al baby-rapinatore. Appena una settimana fa gli agenti della polizia municipale diretti dal Comandante Ciro Esposito provvederono a cancellare quel nome e già ora quella scritta è ricomparsa. A segnalare l'ennesima «sfida aperta» è anche il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli, da sempre in prima linea in questa battaglia. «È la terza volta che ricompaiono le scritte in pochi giorni. La rimozione di scritte, altarini e murales della camorra sono solo il primo passo verso l'estirpazione della cultura criminale, bisogna avanzare più decisi».
Secondo Borrelli le ennesime scritte in via Sedil Capuano rappresentano «chiaramente un nuovo guanto di sfida lanciato allo Stato ed ora le istituzioni non devono arretrare di un solo millimetro, così come noi che continueremo a denunciare e a chiedere con veemenza la rimozione delle scritte e di tutti i murales e gli altarini che inneggiano alla criminalità e alla camorra.