Strage di Secondigliano, Giulio Murolo tenta il suicidio in carcere: corsa in ospedale
Nella notte condizioni peggiorate

Strage di Secondigliano, Giulio Murolo tenta il suicidio in carcere: corsa in ospedale Nella notte condizioni peggiorate
di Melina Chiapparino
Sabato 12 Marzo 2016, 10:02 - Ultimo agg. 13 Marzo, 01:31
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Ha tentato il suicidio nella sua cella forse schiacciato dai sensi di colpa per quella conosciuta da tutti come 'la strage di Secondigliano'. Giulio Murolo, l'infermiere che il 15 maggio 2015 sparò all'impazzata nella sua abitazione e affacciandosi al balcone del suo appartamento in via Miano, è stato trasferito da un'ambulanza del 118 scortata dalla polizia penitenziaria presso l'ospedale Loreto Mare.
 


L'uomo, 49enne, che uccise 4 persone tra cui il fratello, la cognata ed un vigile e ne ferì altre 6 con una raffica di proiettili che come un cecchino mise a segno in una manciata di minuti sembra abbia ingurgitato diverse pillole per togliersi la vita. Da Poggiorale, dove non era più in isolamento è scattato l'allarme e la corsa nel presidio ospedaliero. Le condizioni di Murolo sono al vaglio del personale sanitario che sta procedendo ad una serie di accertamenti clinici.

Prima della mezzanotte le condizioni cliniche di Murolo si sono aggravate compromettendone la respirazione e rendendo necessario il trasferimento nel reparto di Rianimazione. L'uomo, che questa mattina era stato assistito nel reparto di Medicina, è stato intubato ed attualmente la sua prognosi è riservata.

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