Naples Shipping Week 2022: «Sinergie per il rilancio»

Naples Shipping Week 2022: «Sinergie per il rilancio»
di Nando Santonastaso
Martedì 27 Settembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 20:00
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Sono la prima industria delle città che li ospitano e che, non a caso, con loro si identificano sul piano storico, sociale, occupazionale, urbanistico. Dici porto e leggi inevitabilmente Genova, Napoli, Livorno, o Valencia in Spagna e Rijeka, l'ex Fiume, in Croazia, tutti simboli di una connessione profonda che è persino riduttivo etichettare solo come economia del mare. Ma il messaggio che arriva, forte e chiaro, dal dibattito con i sindaci delle città-porto, che inaugura la Naples Shipping Week 2022 al Polo tecnologico della Federico II (40 eventi fino all'1 ottobre, con la possibilità anche di visitare nave Palinuro della Marina Militare italiana) è anche un altro. Senza la rete tra enti locali e istituzioni marittime, tra imprese private e capitale pubblico, tra centri di ricerca e operatori di settore, la sinergia tra porti e città rischia di non riuscire a sviluppare tutte le sue enormi potenzialità. E sarebbe un bel guaio considerando che anche grazie alla guerra in Ucraina e ai nuovi equilibri energetici il Mediterraneo allargato è ridiventato strategico per l'Europa. 

Rete vuol dire meno burocrazia e conflitti di competenze e tempi di decisione molto più rapidi degli attuali, come sollecita ad esempio Andrea Annunziata, presidente dell'Autorità portuale del Tirreno centrale. Ma anche una nuova visione che, come spiega efficacemente il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in uno degli interventi più apprezzati, «metta il porto al centro dei processi di sviluppo delle città, rimodulando cioè i termini attuali del binomio per garantire opportunità di crescita a tutto il contesto urbano». Ripartire dai porti, insomma, come pivot di un sistema che può produrre ricchezza, lavoro, investimenti ma anche il riequilibrio urbanistico delle città. Se ne dicono convinti anche gli ospiti internazionali, a partire dall'alcalde di Valencia, Joan Ribò I Canut, che non a caso è alle prese con il problema di ampliamento del mega-porto locale (5 milioni di container) e dell'impatto ambientale e urbanistico conseguente. Ma sul porto come motore di crescita economica del territorio puntano anche i sindaci di Rijeka, Marko Filipovic, che candida la Croazia a nuova potenza nel sistema marittimo dell'Adriatico; di Livorno, Luca Salvetti, e di Ravenna, Michele De Pascale, che ricorda come la pandemia e il conflitto scatenato dalla Russia abbiano messo a dura prova lo scalo per il blocco dell'import di argilla destinata al polo delle ceramiche o dei materiali ferrosi lavorati dal gruppo Marcegaglia. 

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La rete funziona che è un piacere a Genova, spiega il sindaco Marco Bucci, dove peraltro porto e città sono separati da un muro in via di «aggiramento», per così dire. Va così e così a Monfalcone dove si accumulano ritardi anche di 21 anni per opere ritenute decisive per lo sviluppo dello scalo, spiega la sindaca Anna Maria Cisint. Ed è in via di composizione a Palermo, annuncia l'assessore comunale Maurizio Carta. A Napoli la prospettiva è decisamente migliore del passato con l'accordo per il recupero del molo San Vincenzo, dopo anni di stasi e di chiacchiere. Un segnale di sistema, appunto, che ritorna nelle parole di Umberto Masucci, presidente del Propeller Club Port of Naples e di Naples Shipping Week, che insieme a Massimo Clemente, Direttore del Cnr Iriss, ha fatto salpare Napoli verso una dimensione internazionale di assoluto prestigio.

Tra gli interventi di ieri spiccano infatti quelli di Kitack Lim, segretario generale dell'International Maritime Organization, dell'ammiraglio Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, del Rettore della Federico II Matteo Lorito. Tra gli appuntamenti, da segnalare giovedì alla Stazione marittima la presentazione dell'annuale Rapporto sui trasporti marittimi e la logistica curato da Srm. 

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