Napoli Est, nel parco pubblico spunta una piscina abusiva: accesso riservato, c'è spazio per dieci persone

Napoli Est, nel parco pubblico spunta una piscina abusiva: accesso riservato, c'è spazio per dieci persone
di Gennaro Di Biase
Lunedì 20 Giugno 2022, 22:59 - Ultimo agg. 22 Giugno, 09:20
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Piscina privata su suolo pubblico. Un giardino napoletano, uno dei non certo numerosi spazi verdi della città dal terreno ben potato e recintato. Nell’aiuola, a pochi passi di distanza da doghe di legno abbandonate, si intravedono tre grossi alberi che fanno ombra sotto il sole carsico di questo giugno arroventato. Ma c’è anche dell’altro a refrigerare la zona. C’è una enorme vasca rotonda, di quelle montabili, piazzata su suolo pubblico da chissà chi, ma non dalle istituzioni. Siamo nel cuore di un rione popolare di Ponticelli, nel centro assolato della periferia orientale di Napoli, precisamente in via Flauto Magico. Qui è nata una vicenda quasi senza precedenti, che ha dell’incredibile e su cui - va precisato - si attendono le opportune verifiche delle forze dell’ordine, peraltro già invocate dal consigliere regionale Francesco Borrelli di Europa Verde. I controlli dei vigili urbani dovrebbero chiarire il tutto nelle prossime ore. E, nel caso, porteranno alla punizione dei colpevoli. La piscina privata su giardino pubblico è celeste, molto larga e apparentemente abbastanza confortevole. Una buona metà dello specchio d’acqua è addirittura protetta dalle foglie del grosso pino che la sovrasta.

Intorno alla recinzione della vasca, sono stati piazzati cinque o sei cartoni. In questo modo, i bagnanti che la usano possono comodamente pulirsi i piedi prima di tuffarsi. E dopo il tuffo. Intorno alla piscina, si ergono i palazzi popolari di uno dei numerosi rioni della Napoli orientale, una zona di Partenope tanto antica spesso dimenticata nel dibattito pubblico, sia politico che sociale. Restano alcune eccellenze recenti, nella Napoli Est (dalla Federico II alla Apple), ma resta anche tanto abbandono e tanto degrado. Basti pensare al destino dello storico fortino di Vigliena caduto nell’oblio, o a quello del mare inquinato che bagna, ma solo idealmente, San Giovanni a Teduccio. Perfino il refrigerio diventa abusivo a Ponticelli, in una città dove il pubblico e il privato collassano continuamente uno nell’altro. E in questo caso, lo fanno superando in maniera nettissima il limite della legge. Saranno, come detto, le verifiche delle forze dell’ordine, nelle prossime ore, a chiarire di chi sia la responsabilità dell’abuso. E, nel caso, a procedere col sequestro e le eventuali sanzioni ai danni dei responsabili. Stretta tra via Sambuco e il lungo vialone Palermo, via Flauto Magico è uno spazio a sé, che proietta chi lo attraversa in una dimensione quasi atemporale: marciapiedi e strade distrutte, ringhiere arrugginite, case basse popolari e giallo ocra, panni stesi, palazzoni grigi, verde incolto, murales underground che si alternano a scarabocchi senza senso.

Pochi i negozi, e per di più quasi tutti senza insegne. Qui il futuro non è mai arrivato. E, a tratti, in via Flauto Magico sembra non arrivare neppure il presente con le sue regole. Più che una magia, la piscina abusiva è infatti un gioco di prestigio illegale. Di fatto, però, le strutture pubbliche mancano, in zona, come mancano in tutta la città. In sostanza, Ponticelli è lontanissima dal mare.  

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Come fatto notare al Mattino nei giorni scorsi da diversi commercianti, è proprio l’assenza di spazi dedicati «al tempo libero e allo sfogo di giovani e cittadini» a facilitare le scorribande e gli abusi su suolo pubblico. Eppure, al di qua delle motivazioni, resta un dato inconfutabile: in periferia come in centro, Napoli è di chi, semplicemente, se la prende e ne occupa gli spazi. A ricevere le prime segnalazioni della vasca abusiva su suolo statale è stato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli: «A Ponticelli, nella periferia orientale di Napoli, un uomo avrebbe realizzato una piscina privata all’interno di un giardino pubblico in via Flauto Magico - spiega - La segnalazione proviene da una cittadina che si è rivolta a noi per denunciare l’accaduto. Abbiamo richiesto verifiche da parte della Polizia municipale, anche perché ci è stato riferito che il soggetto in questione avrebbe realizzato altri manufatti abusivi. Non è più tollerabile che certa gente pensi di fare ciò che vuole, violando norme di sicurezze e appropriandosi di spazi pubblici. Esistono delle regole che vanno rispettate». 

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