Napoletani scomparsi in Messico: confermata la condanna di 50 anni di carcere ai poliziotti corrotti

Napoletani scomparsi in Messico: confermata la condanna di 50 anni di carcere ai poliziotti corrotti
Sabato 29 Gennaio 2022, 15:56 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 07:04
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A pochi giorni dal quarto anniversario della scomparsa, il Tribunale di Jalisco, lo scorso 27 gennaio, ha confermato la condanna a 50 anni di carcere inflitta ai poliziotti ritenuti coinvolti nella scomparsa di Antonio Russo e Vincenzo Cimmino, di cui si sono perse le tracce in Messico il 31 gennaio 2018, poco dopo la scomparsa di Raffaele Russo, padre e zio di Antonio e Vincenzo. Lo rende noto l'avvocato Claudio Falleti, legale delle famiglie Russo e Cimmino.

I due sono stati condannati lo scorso 9 aprile, al termine di un processo che ha riservato un colpo di scena degno di un film d'azione: insieme con Salomon Adrian Ramos Silva ed Emilio Martines era imputata anche Linda Guadalupe Arroyo, riuscita a fuggire clamorosamente durante una pausa dell'udienza, e di cui ancora oggi non c'è traccia. «Quattro anni - scrive in un post su Faceookb Fortuna Russo, sorella di Raffaele - pieni di dolore e il minimo era confermare la sentenza.

Non ci arrenderemo mai - aggiunge Fortuna - finché non li troveremo...».

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«A ridosso del quarto anniversario della scomparsa dei nostri connazionali - dice l'avvocato Falleti - il Supremo Tribunale di Giustizia di Jalisco ha confermato la condanna dei poliziotti. Abbiamo avuto giustizia, certo, ma in noi resta ancora un vuoto: chi sono i mandanti? Quanti sono quelli rimasti impuniti? Ma soprattutto dove sono Lello, Antonio e Vincenzo. Chi sa parli. Questo il nostro appello. Per la giustizia e per le famiglie».

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