«Marò e quanto sì bona! Te lo vuoi venire a fare un giro con me?», accoltellata a 14 anni al Rione Sanità

«Marò e quanto sì bona! Te lo vuoi venire a fare un giro con me?», accoltellata a 14 anni al Rione Sanità
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 30 Aprile 2019, 22:50 - Ultimo agg. 1 Maggio, 11:17
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«Marò e quant’ sì bona! Te lo vuoi venire a fare un giro con me?». Comincia tutto così, con un apprezzamento che sa poco di galanteria. Ventotto anni in due: 14 anni lui, 14 lei. E al Rione Sanità si sfiora la tragedia. Perché dinanzi alle avances, la ragazzina fugge via: comincia così l’inseguimento a bordo di uno scooter che termina a pochi passi dalla chiesa di San Vincenzo, dove la giovane viene accoltellata.

Ha da poco compiuto 14 anni ma il suo nome - che per ovvi motivi non pubblicheremo, considerata la minore età - è già noto alle forze dell’ordine. Una testa calda. Già segnalato per comportamenti aggressivi, l’adolescente che ha ritenuto di vendicare il diniego della ragazzina finita l’altra notte in ospedale mettendo mano al temperino che aveva in tasca è già stato identificato dai carabinieri della compagnia Stella. 
 
Disperati i genitori, gente perbene ed estranea agli ambienti della criminalità locale: più volte si sono visti recapitare degli ammonimenti dalle forze dell’ordine per i comportamenti del figlio. Il ragazzino è stato denunciato alla Procura della Repubblica dei minori di Napoli guidata da Maria de Luzenberger con l’accusa di lesioni. Ora la parola passa alla magistratura.

Ricostruiamo i fatti. è da poco passata la mezzanotte tra lunedì e martedì quando al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini giunge - accompagnata da un’amica - la 14enne che chiameremo con nome di fantasia Silvana. È sotto choc e perde sangue: i medici le curano la ferita da taglio infertale pochi minuti prima su un gluteo dal bulletto.
Scatta così l’indagine, sulla base del racconto delle due ragazzine. Poco prima di mezzanotte le due si trovavano in piazza Sanità, ritrovo abituale di comitive di adolescenti e giovani (lo stesso luogo nel quale si consumò la tragedia di Genny Cesarano, assassinato da un comando camorristico il sei settembre 2015); a bordo di un ciclomotore arriva il 14enne, che senza mezzi termini inizia a corteggiare, con apprezzamenti anche pesanti, la coetanea. Lei e l’amica lo invitano ad andar via, ma niente, lui insiste e diventa ancora più assillante.

A quel punto le due ragazzine decidono di andar via: salgono in sella al loro scooter e si dirigono verso casa. Ma lui non desiste, ed anzi si mette all’inseguimento. Dopo pochi metri riesce a tagliare la strada e a speronare la moto: poi, senza pensarci due volte, scende dal ciclomotore, estrae il coltello che ha in tasca e colpisce con un fendente Silvana. Un gesto sprezzante, violento, assurdo che sa di vendetta. Poi fugge via. 

Nel frattempo qualcuno che ha assistito all’aggressione avvisa i carabinieri. Sul posto arriva immediatamente una pattuglia, la stessa che poco dopo si porterà al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini per raccogliere le prime dichiarazioni della vittima. Scattano così le indagini. E in pochissime ore si riesce a risalire all’identità del giovanissimo teppista armato. Una vecchia conoscenza, come detto, delle forze dell’ordine, nonostante abbia solo 14 anni.
Ieri mattina i militari bussano alla porta dei genitori per notificargli la denuncia. Dalle prime notizie acquisite, il 14enne avrebbe agito da solo, senza complici. Ogni successiva determinazione verrà assunta dai magistrati della Procura dei minori presso il tribunale. E a suo favore non gioveranno certo le numerose precedenti segnalazioni che lo descrivono come un adolescente avvezzo alla prepotenza che spesso sfocia in prevaricazione e alla violenza. 
Oltre ad alcune testimonianze dirette (oltre adll’amica, altri avrebbero assistito alle molestie), ad inchiodarlo alle pesanti responsabilità ci sarebbero anche le immagini di una telecamera di videosorveglianza che avrebbe ripreso parte dell’inseguimento e dell’agguato.
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