Figura anche il «pentito» Daniele Pandolfi - vittima designata di un agguato scattato a Napoli una tragica sera del 2016 e invece costato la vita a un suo amico che con la camorra non aveva nulla a che fare - tra i due collaboratori di giustizia che la Corte di Assise di Appello di Napoli (IV sezione) ascolterà il 13 ottobre prossimo, nel Nuovo Palazzo di Giustizia Partenopeo. I giudici hanno deciso la rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale che prevede l'escussione dei due testimoni, già ascoltati nell'ambito dell'iter giudiziario sulla morte di Antonio Bottone, un ragazzo di appena 20 anni (i cui familiari sono difesi dall'avvocato Sergio Pisani) ritenuto estraneo ai clan, colpito alla testa dai sicari durante l'agguato scattato la sera del 6 novembre 2016, davanti a un bar dei Colli Aminei di Napoli.
Il vero obiettivo del raid, secondo gli inquirenti, era proprio Pandolfi, ritenuto legato alla famiglia malavitosa dei Vastarella, che nell'agguato rimase ferito.