Settanta vigili a rischio licenziamento. Scatta l’allarme nella polizia municipale di Napoli. Una parte dei caschi bianchi oggi a tempo determinato, senza un intervento dello Stato, non potrà essere stabilizzato dal Comune. L’allarme è stato lanciato dal sindacato Csa, che adesso dovrà prodigarsi in una battaglia che va ben oltre i confini partenopei.
Come mai una parte dei vigili a tempo rischia di andare a casa? Perché l’aula del Senato ha deciso di stralciare tutti gli emendamenti al decreto Milleproroghe, relativi ai termini per la maturazione dei requisiti necessari per l'accesso alle procedure di stabilizzazione previste dalla legge Madia, scaduti il 31 dicembre 2022. In una missiva indirizzata al ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo e ai capigruppo della Camera, la segreteria nazionale del Csa (Francesco Garofalo) scrive: «Urge un immediato intervento affinché, nel passaggio finale alla Camera, si ponga fine a questa vera e propria ingiustizia, che non solo penalizza i tanti lavoratori precari tuttora alle dipendenze delle amministrazioni locali, ma pregiudica anche l'attività degli enti stessi, che da troppi anni ormai sono costrette a fare i conti col sottodimensionamento degli organici».
Chiaramente la battaglia parte da Napoli. Il Csa napoletano, in segreteria rappresentato dalla sindacalista-vigilessa Roberta Stella, si è rivolta direttamente al sindaco Gaetano Manfredi: «Ci aspettiamo che trovi ampio spazio e considerazione il preoccupante dramma lavorativo e umano dei 70 agenti a tempo determinato che attendono di raggiungere i requisiti per essere stabilizzati.
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