Napoli, 800 borse di studio non ritirate: il Comune costretto a restituire i fondi

Napoli, 800 borse di studio non ritirate: il Comune costretto a restituire i fondi
di Paolo Barbuto
Venerdì 11 Settembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 12 Settembre, 15:24
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Questa storia affonda le radici nel passato, risale a quindici anni fa, ma s’è conclusa amaramente solo qualche giorno fa quando il Comune di Napoli è stato “costretto” a restituire 138mila euro che erano destinati a borse di studio per i ragazzi napoletani. Non erano mica pochi gli studenti che hanno “dimenticato” di prendere la borsa di studio, in totale sono 828 che hanno detto addio a un introito che varia fra i 130 e i 260 euro a testa.

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Per l’anno scolastico 2005-2006 il Ministero dell’Istruzione spedisce alla Campania un consistente gruzzolo di denaro da utilizzare per dare sostegno agli studenti meritevoli provenienti da famiglie disagiate. A quel bando partecipano migliaia di ragazzi ai quali viene concessa la borsa. Per averla occorrono un paio di anni, il bonifico viene erogato nel 2008 e quasi tutti corrono a prenderlo, sono più di 30mila e vengono ripagati del loro impegno a scuola. Una parte di quegli studenti, però, dimentica di farsi dare il denaro, così il Comune di Napoli si riprende quei soldi e li carica sul bilancio dell’anno successivo, e poi su quello ancora seguente e così via fino al 2016, dieci anni dopo la presentazione della richiesta. A quella data gli uffici di palazzo San Giacomo fanno i conti e scoprono che in tutto ci sono ancora 828 ragazzi ai quali bisogna far arrivare la borsa di studio di dieci anni prima. 

Per rintracciare i ragazzi ai quali portare i soldi, il Comune mette in moto un buon meccanismo di ricerca. Innanzitutto fa pubblicare la notizia sulla pagina web e sui social ma non ottiene nessun riscontro. Poi prova a rivolgersi alle scuole che i ragazzi frequentavano, ma sono trascorsi dieci anni, di quegli studenti ovviamente non c’è traccia. Si passa all’ufficio anagrafe per tentare di recuperare indirizzi utili ai quali spedire una lettera di sollecito “vieni a prendere i tuoi soldi”, ma anche questo tentativo cade nel vuoto. Non arriva nessuna risposta. 

TUTTI I NOMI

Trascorre ancora un anno per via della consueta burocrazia. Arriviamo al 2017 quando viene emanato un decreto, d’ora in poi smettiamo di cercare gli studenti ai quali consegnare la borsa di studio arretrata. La consegneremo solo a chi verrà a chiederla direttamente ai nostri sportelli. L’attesa si rivela vana. Gli 828 ragazzi di Napoli che avrebbero dovuto spartirsi i 138mila euro ancora disponibili non si presentano e non danno segno di vita. Non c’è altra soluzione che procedere alla restituzione di quei soldi.
 
Qui viene il momento più triste della vicenda. Palazzo San Giacomo predispone tutti gli incartamenti per far percorrere a quegli stanziamenti ministeriali la strada inversa rispetto a quella del 2005. Arriviamo a qualche giorno fa quando gli uffici preparano i mandati per far rientrare nella disponibilità della Regione Campania 138.060 euro. L’atto viene firmato dal Dirigente del Sevizio Rapporti con le scuole, spiega che quegli ottocento ragazzi di Napoli non ne hanno proprio voluto sapere di andarsi a prendere i soldi del Ministero. Sarà, poi, la Regione a far tornare quel denaro a Roma, al Ministero che aveva deciso di premiare i ragazzi napoletani.
 


La questione rientra, ovviamente, nelle norme ufficiali secondo le quali al compimento dei dieci anni dall’erogazione di una borsa di studio, quella borsa non può più essere considerata attiva se chi doveva averla ha deciso di non andarla a prendere.

I documenti ufficiali riportano anche i nomi di tutti gli 828 beneficiari che non hanno voluto prendere i soldi. Se avete il dubbio di essere in quell’elenco, potete trovarlo qui.
 

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