Napoli, cambia l'accesso in Tribunale: toghe e utenti dovranno spedire una mail

Napoli, cambia l'accesso in Tribunale: toghe e utenti dovranno spedire una mail
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 20 Novembre 2020, 10:09 - Ultimo agg. 21 Novembre, 10:47
3 Minuti di Lettura

Da martedì prossimo si entra in Tribunale e in Procura solo dopo aver mandato una mail a un indirizzo dedicato. Magistrati, avvocati, forze dell'ordine e utenti, ogni mattina, dovranno scrivere una mail prima di fare accesso nelle aule di giustizia o nei rispettivi uffici. Dovranno scrivere a questo indirizzo: accessopalazzodigiustizianapoli@giustizia.it, indicando la volontà di fare ingresso nella cittadella giudiziaria, il luogo o l'ufficio che si intende frequentare, il ruolo rivestito.


Un provvedimento che viene adottato dal presidente della Corte di Appello di Napoli Giuseppe De Carolis, in sintonia con i vertici del distretto, a partire dal procuratore generale Luigi Riello, del procuratore Gianni Melillo, dell'avvocato generale Antonio Gialanella, del presidente del Tribunale Elisabetta Garzo, in una riunione alla quale erano presenti anche il presidente dell'ordine degli avvocati Antonio Tafuri, dei presidenti di camera civile e penale Riccardo Sgobbo e Ermanno Carnevale.

Chiaro l'obiettivo di un simile dispositivo: impedire la formazione di focolai, spegnere sul nascere la diffusione di contagi. Un provvedimento che in serata ha dato vita a reazioni di dissenso da parte degli avvocati.


LE CONDIZIONI
Inevitabile una domanda: come mai è stato necessario creare una mail di posta elettronica ad hoc? Perché non rifarsi alle richieste di prenotazione previste in questi mesi per accedere alle udienze, alle cancellerie o alla copia degli atti?


Si legge nel provvedimento adottato: «Resta che l'esigenza di immediatezza nella ricostruzione delle competenze e degli spostamenti all'interno del Palazzo - al fine di isolare con decisiva rapidità l'eventuale focolaio determinatosi all'interno del Palazzo stesso e di segnalare, ad opera degli uffici, la circostanza del prodursi di tali eventuali focolai a tutti coloro che possono essere venuti a contatto con soggetti positivi, contestualmente all'intervento dell'autorità sanitaria, all'adozione dei necessari provvedimenti di isolamento fiduciario e quarantena ed al dispiegamento delle necessarie sanificazioni - è incompatibile con i tempi richiesti dall'ipotetica ricostruzione ed analisi di tutte le varie tracce documentali, a fronte invece del veloce ed agile disegno degli accessi e delle presenze che è consentito attraverso la semplice consultazione delle mail ricevute all'unico indirizzo di posta elettronica».

Un provvedimento destinato a cambiare di nuovo il rapporto con la giustizia da parte di migliaia di utenti, tra addetti ai lavori e fruitori estemporanei del Palazzo di giustizia di Napoli. Provvedimenti che non attenuano i rischi di contagio, anche alla luce delle possibilità di assembramento, specie nelle aule di giustizia penale, che vengono segnalate ormai all'ordine del giorno. Ieri mattina, intorno alle 11.30, almeno una quarantina di professionisti erano presenti nell'aula 116, dinanzi a una delle sezioni del Tribunale. Criticità e contraddizioni rispetto alle quali è possibile attendere reazioni a stretto giro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA