Napoli, accoltellato a scuola: aveva difeso la sorellina dopo la lite per un fidanzato conteso

Napoli, accoltellato a scuola: aveva difeso la sorellina dopo la lite per un fidanzato conteso
di Melina Chiapparino
Martedì 25 Ottobre 2022, 23:55 - Ultimo agg. 27 Ottobre, 07:10
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Nove coltellate mentre camminava nel corridoio della scuola. È successo ieri mattina, nella succursale dell’istituto alberghiero Duca di Buonvicino, a Miano, dove un 16enne napoletano, è stato ripetutamente colpito da una scarica di fendenti. Erano circa le 11.30 quando gli studenti delle classi al terzo piano del plesso in via Caprera, hanno sentito delle urla e, poco dopo, affacciandosi dalle aule, sono rimasti paralizzati alla vista del ragazzino accasciato a terra in una pozza di sangue. Ora il giovane, che tra pochi giorni compirà 17 anni, è ricoverato all’ospedale Cardarelli e non è in pericolo di vita ma, sulla gravità dell’accaduto, la mamma Mariarca chiede «più sicurezza nelle scuole perché non si può accettare di mandare un figlio a studiare e ritrovarlo in ospedale». 

A ferire il giovane, è stato un coetaneo, anche lui studente dello stesso plesso scolastico che, ieri, è stato arrestato dalla polizia. Ha fatto qualche passo nel corridoio della scuola mentre si lasciava alle spalle la propria classe e, senza quasi avere la possibilità di rendersene conto, è stato aggredito con un coltello. Lo studente, vittima dei fendenti, è stato ritrovato dai professori e dai compagni di classe a terra, perdeva molto sangue dalle ferite che aveva riportato sul torace, sull’addome e sulle braccia. «Mio figlio è stato aggredito all’improvviso mentre si trovava nel corridoio, al terzo piano dell’edificio scolastico dove si trova la sua classe» racconta Mariarca, la mamma del 16enne che «non ha mai perso conoscenza dopo l’aggressione e neanche durante le cure ospedaliere». «È stato aiutato subito dai compagni e dai professori ma non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere, nonostante fosse stato minacciato già la sera prima» spiega la donna che racconta il retroscena dell’aggressione.

«Mio figlio mi ha detto che, lunedì sera, aveva avuto una discussione con un ragazzo per difendere la sorella 13enne, accusata di aver dato fastidio sui social a un ragazzino coetaneo fidanzato», spiega Mariarca sottolineando che si trattava semplicemente di una “ragazzata” tra giovanissimi che si sarebbe poi risolta con qualche spintone fra i due 16enni, ovvero suo figlio e il coetaneo che frequenta la stessa scuola e che conosceva il ragazzino a cui la sorellina aveva scritto. «Quella sera a mio figlio è stato detto con chiarezza di non andare a scuola il giorno dopo, perché sarebbe stato accoltellato» racconta ancora Mariaraca che non era a conoscenza della minaccia e, ora, insieme alla sorella Enza, lancia un appello per «potenziare la sicurezza e la vigilanza nelle scuole dove non devono accadere violenze simili e nessuno deve portare coltelli». «Sono scioccata per l’accaduto ma non voglio vendetta e reputo i genitori dell’aggressore persone perbene che non hanno alcuna colpa» aggiunge la mamma del 16enne ferito che poi spiega: «Vorrei solo giustizia per il gesto, affinché chi l’ha compiuto paghi le sue responsabilità e vorrei non accadesse a nessun altro ragazzo».

Il 16enne è in condizioni cliniche stabili e strettamente monitorato al Trauma Center del Cardarelli dopo essere stato trattato per un codice rosso, appena giunto al presidio dove gli è stato praticato anche un drenaggio al polmone.

I primi ad intervenire, tra le pareti scolastiche, sono stati i due equipaggi 118 delle postazioni Piazza Nazionale e Loreto Crispi che, in una manciata di minuti, hanno tamponato le ferite, stabilizzato il quadro clinico e sottoponendo il ragazzo a ossigenoterapia trasferendolo immediatamente nel presidio collinare. Altrettanto tempestivo, è stato l’intervento di tre volanti della polizia, in forza all’Ufficio prevenzione generale della Questura che ha lavorato in sintonia con la squadra Mobile, sia sul fronte delle indagini che per gli accertamenti eseguiti sul posto. 

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Sulla gravità della vicenda si è espressa anche Carmela Musello, dirigente dell’istituto Duca di Buonvicino che ha descritto entrambi i ragazzi come «due bravissimi giovani 17enni». «Tutta la comunità scolastica è sconvolta, siamo atterriti per l’accaduto perché i due non hanno mai avuto problemi di rabbia e nemmeno di indisciplina» ha sottolineato la preside esprimendo la sua vicinanza a entrambe le famiglie. «Il ragazzo che ha commesso il fatto è arrivato quest’anno proveniente da una scuola paritaria e appartiene a una famiglia semplice e perbene - ha spiegato Musello - ci dispiace anche per il papà del responsabile, che è stato sino a poco fa qui a scuola a parlare con noi e che piangeva come un bambino». 

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