Napoli, due anni fa l'aggressione a Borrelli al San Giovanni Bosco: «Mai più ospedali in mano ai clan»

Napoli, due anni fa l'aggressione a Borrelli al San Giovanni Bosco: «Mai più ospedali in mano ai clan»
Lunedì 29 Agosto 2022, 18:01
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C'erano anche i rappresentanti e gli attivisti di Europa Verde, tra cui Rosario Visone, Michele Lunella, Marilena Schiano Lo Moriello, Enzo Vasquez, alla manifestazione organizzata all'esterno dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli durante la quale lanciato l'appello: «mai più ospedali in mano alla camorra». Lo rende noto un comunicato.

Durante la manifestazione è stato anche chiesto l'avvio del processo contro le persone che due anni fa aggredirono il consigliere regionale Francesco Borrelli e alcuni militanti del sole che ride. «Pur essendo stati identificati e denunciati - si legge in una nota - i responsabili, a due anni dalla vile aggressione che ho subito assieme ad altri militanti di Europa Verde nel parcheggio dell'ospedale San Giovanni Bosco ad opera di delinquenti, identificati poco dopo, che mi hanno provato a rompere l'osso del collo, sono ancora in attesa che inizi il processo.

Voglio ringraziare nuovamente le guardie giurate che quel giorno mi salvarono, la polizia e la direzione dell'Asl Napoli 1 che ci ha seguito nella battaglia per liberare il San Giovanni Bosco dalla morsa del clan Contini».

 

«Abbiamo manifestato davanti l'ingresso dell'ospedale, luogo dell'agguato, - si legge ancora nel comunicato - per lanciare un appello pubblico rivolto alla Procura di Napoli affinché avvii rapidamente il processo contro questi criminali. Una manifestazione per ribadire il nostro costante e concreto impegno sul territorio per liberare i nosocomi campani e tutte le strutture pubbliche dalla corruzione interna a dalla morsa camorristica che si concretizza anche con l'assedio dei parcheggiatori abusivi».

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«Alcuni autori dell'agguato in questi anni - sottolinea Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde - mi hanno anche affiancato con una macchina a via Arenaccia insultandomi, minacciandomi e affermando che non andranno mai in galera per quello che hanno fatto e si sono appostati fuori casa mia. Tutti episodi denunciati. Chi subisce la violenza criminale paradossalmente si sente meno protetto dei delinquenti. I tempi lunghi della Giustizia rischiano di rendere più forti i criminali i quali si convincono di riuscire a farla franca e poter impunemente continuare nelle loro luride manovre. Non ci piegheremo a queste logiche e continueremo a vigilare e denunciare tutto ciò che mortifica la dignità della gente perbene».

«La nostra terra va liberata dal marciume che la sta sommergendo. Per farlo serve una riforma della giustizia: pene certe, processi più veloci e chiari. Solo così potremmo ottenere più denunce dai cittadini che ora si sentono sfiduciati», commenta Fiorella Zabatta, copresidente nazionale di Europa Verde, presente alla manifestazione.

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