Napoli, consigliere regionale aggredito e insultato in strada: «Città in mano ai camorristi»

Napoli, consigliere regionale aggredito e insultato in strada: «Città in mano ai camorristi»
Domenica 15 Dicembre 2019, 16:49 - Ultimo agg. 16 Dicembre, 07:02
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Il consigliere regionale Francesco Borrelli denuncia di essere stato insultato, minacciato e aggredito ai Quartieri Spagnoli durante un sopralluogo. Lanciato in aria e distrutto il suo cellulare. «Ormai - sottolinea in una nota - la legalità in alcune zone del Napoletano è completamente scomparsa. Gli aggressori fermati dalla Polizia e denunciati sostengono addirittura che chi vuole girare per i Quartieri Spagnoli deve chiedere a loro il permesso e che il camorrista è solo uno che vuole fare la sua vita».



«Questa mattina - racconta - sono stato allertato da alcuni residenti dei Quartieri Spagnoli, stanchi del solito parcheggio selvaggio che blocca le strade. Mentre ero intento a registrare sui social la situazione, fra auto parcheggiate male, rifiuti per strada, e persone sugli scooter senza casco con bimbi in sella, alcuni dei trasgressori mi hanno avvicinato spontaneamente iniziando ad offendermi e minacciarmi. Pretendevano di circolare con minorenni in sella senza casco e ritenevano fosse una cosa legittima e in qualche modo legale. Alcune frasi rivoltemi sono aberranti ('Il camorrista è solo una persona che vuole fare la sua vita, fin quando non mi dà fastidio non ho niente da vedere').
«Qualcosa di incredibile - evidenzia -. «Codardo», «Vigliacco». Due energumeni hanno affermato, addirittura, che per fare le riprese devo chiedere a loro il permesso. Ormai determinati personaggi ritengono di essere i proprietari di interi pezzi di città. Queste sono solo alcune delle affermazioni assurde, fin quando uno di loro mi ha aggredito spintonandomi, afferrandomi con forza e lanciando per aria il mio cellulare, distruggendomelo».



«Si tratta delle stesse persone che - ha aggiunto Borrelli - mi hanno aggredito prima dell'estate in via San Liborio poiché pretendevano di andare in controsenso, senza casco e con un neonato a bordo e stavano pure investendo una signora su una sedia a rotelle. Siamo alle solite, i classici energumeni che credono di risolvere tutto con la violenza e la sopraffazione. Mi sono recato immediatamente dalle forze dell'ordine e ho sporto denuncia identificandoli con nome e cognome. Non c'è altro modo per fargli capire che viviamo in un paese civile regolato da leggi. Il problema vero è che i delinquenti e i criminali soffrono il fatto che vada nei territori per mostrare il degrado che hanno creato. Non si conta più ormai il numero di aggressioni e minacce ricevute che ricevo quotidianamente. Non esiste alcuna alternativa per determinati soggetti che la tolleranza zero, il massimo della pena e la revoca della patria potestà per i camorristi e i delinquenti incalliti».

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