Spari tra la folla a Napoli, Noemi dalla gioia all'inferno: «Sguardo assente, non piangeva»

Spari tra la folla a Napoli, Noemi dalla gioia all'inferno: «Sguardo assente, non piangeva»
di Paolo Barbuto
Venerdì 3 Maggio 2019, 23:00 - Ultimo agg. 5 Maggio, 10:57
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Noemi ha quattro anni ed è in ospedale dopo che le è stato estratto un proiettile conficcato nelle costole: era per strada assieme alla nonna, Immacolata, e s'è trovata al centro di una sparatoria alle cinque del pomeriggio. I medici dell'ospedale Santobono spiegano che non è in pericolo di vita, quel colpo di pistola esploso da un delinquente l'ha trafitta dietro le spalle, a destra, è passato attraverso i polmoni, ha sfiorato il cuore ed è andato a conficcarsi fra due costole. Prima ha subìto un piccolo intervento per drenare l'aria e il sangue dai polmoni, poi è stata «stabilizzata» prima dell'operazione per l'estrazione del proiettile che è andata avanti fino a tarda sera con esito positivo, anche se la piccina resta in rianimazione.
 
Noemi era spasso con la mamma, la nonna e la sorellina più grande. Era ferma davanti a quel bar perché la sua mamma aveva accompagnato la sorellina in bagno, chi è genitore sa come vanno queste cose, le scappava la pipì e la mamma aveva chiesto al bar di poter usare la toilette. Noemi era ferma lì fuori in attesa, assieme alla nonna, quando s'è scatenato l'inferno. Un uomo ha cominciato a sparare, la gente ha iniziato a scappare, anche nonna Immacolata ha preso per mano la sua nipotina e ha cercato di correre lontano. Quando gli spari sono finiti Noemi era per terra, la mamma è uscita terrorizzata, la bimba aveva lo sguardo fisso nel vuoto: non piangeva, non si disperava, non parlava nemmeno, era distesa con gli occhietti aperti ma non cercava nemmeno di rialzarli, era completamente abbandonata. Un uomo che si trovava nel bar ha aiutato la mamma a sollevare la bimba, l'ha presa in braccio e l'ha affidata alla donna che l'ha accarezzata in volto, le ha anche sollevato la magliettina per accertarsi che stesse bene, non ha visto tracce di sangue, s'è rasserenata, pensava che fosse semplicemente caduta durante la fuga: «Io però avevo capito che c'era qualcosa che non andava - ha spiegato Franco, l'uomo che ha preso in braccio la piccina - non reagiva agli stimoli, era come assente. Anche la mamma se ne è accorta».

C'era qualcosa di strano in quella bimba che sembrava incapace di mostrare reazioni e, soprattutto, diventava sempre più pallida, di minuto in minuto, a vista d'occhio. La mamma ha pensato che fosse solo terribilmente spaventata l'ha portata nel bagno del bar per passarle un po' d'acqua sul volto, nel frattempo ha chiesto di avere un bicchiere con acqua e zucchero da dare alla sua bimba in difficoltà. Solo quando è andata all'interno del bagno ha sfilato il giubbino di Noemi e si è accorta della ferita sulla schiena: «Un forellino piccolissimo», spiega chi era nel bar. Però fuoriusciva del sangue. La donna ha iniziato a urlare e a chiedere aiuto.

Fortunatamente il caos della sparatoria aveva già richiamato in zona polizia e ambulanze, sicché il mezzo di soccorso era già sul posto quando la donna è uscita disperata invocando aiuto. La corsa verso l'ospedale Santobono è stata velocissima, i medici hanno subito capito la gravità della situazione e hanno prestato i primi soccorsi alla bimba. La radiografia ha individuato immediatamente quel proiettile incastrato fra le costole, le altri analisi hanno mostrato la situazione complessa nei polmoni della piccina. Noemi non ha mai perso conoscenza, è stata sempre vigile anche se non ha versato una lacrima nonostante il dolore che, spiegano gli esperti, con il passare dei minuti deve essere diventato insostenibile. Per evitare complicazioni l'hanno sottoposta a un piccolo intervento di drenaggio di aria e sangue dai polmoni. Poi è iniziata l'attesa per una stabilizzazione delle condizioni vitali, necessaria per l'intervento di estrazione del proiettile che è iniziato ieri sera alle 22.

La bimba adesso è in rianimazione, costantemente sorvegliata dai medici e dalla mamma.

La nonna Immacolata invece non ha potuto raggiungere la sua nipotina al Santobono. Dopo aver superato lo choc della sparatoria s'è resa conto di avere un forte dolore a un gluteo e si è accorta di essere rimasta anche lei vittima della sparatoria, fortunatamente in maniera non grave. Anche se i dottori spiegano che non c'è pericolo di vita per Noemi, la tensione resta altissima. I familiari aspettano, pregano, si disperano. La piccina era uscita, mano nella mano con la sorellina per fare una passeggiata, è finita in rianimazione con un proiettile che le ha sfiorato il cuore, le ha devastato i polmoni e si è conficcato tra le costole. 

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