Dopo la bufera, l'indebitamento. L'anno nuovo si è presentato con una beffa per i ristoratori del Lungomare, che in queste ore si vedono piovere addosso un'altra pesante tegola, a pochi giorni dalla mareggiata che il 28 dicembre ha distrutto i locali della curva di via Partenope (Mammina, Regina Margherita, Acquolina, Mozzarella Mu, Gusto, In Mezzo, Antonio&Antonio). Lo stato di calamità naturale invocato dal Comune, dall'Anci e dalle associazioni di categoria all'indomani della bufera è un'ipotesi sempre più remota, col passare delle ore. Essendo troppo esiguo il numero delle imprese coinvolte - spiegano dalla Camera di Commercio di Napoli che sta mettendo in campo altre misure di aiuto - per l'Ente camerale sarà impossibile emettere un bando ad hoc. Insomma, i ristoratori già oggi si rivolgeranno «alle banche per ottenere dei prestiti» e riparare i danni della tempesta, in quello che definiscono «un silenzio assordante delle istituzioni». In assenza di certezze, e di tempi che - con l'avvicinarsi del termine della zona rossa - si fanno strettissimi per il ripristino dei locali sfasciati dal mare, non resta dunque altra via che quella del prestito bancario.
Palazzo Santa Lucia ha promesso ai ristoratori un incontro da confermare, ma non ha ancora dato segnali concreti. Stesso discorso per il Comune, che sta studiando un piano ma non ha garantito certezze. La Camera di Commercio non può emettere un bando ad hoc. Per questo, in vista dell'eventuale riapertura di gennaio che impone di fare prestissimo a riparare le sale e le strutture esterne devastate, per i ristoratori scatta l'ora dell'indebitamento: «Siamo ancora in attesa di una risposta sui ristori per la chiusura e di capire come si comporterà la Regione con la mareggiata che ha danneggiato via Partenope dal civico 15 al 34 - spiega Antonino Della Notte, presidente di Aicast e titolare di Antonio&Antonio - Per il Comune, in una prima fase con noi ci sono stati gli assessori Galiero e Clemente, e poi il sindaco, ma si sta ancora studiando un intervento mirato per le imprese.
In primo piano, dunque, c'è l'emergenza della tempesta, ma non è tutto. Sullo sconforto della categoria pesa anche l'assenza di una risposta concreta per i ristori alle oltre 40mila imprese campane (ristoranti e bar) chiuse dall'ordinanza regionale 98 tra 20 e 23 dicembre, che provocò le rivolte e i blocchi del traffico sul Lungomare. Al quadro dell'attesa va aggiunto che l'Ente camerale non potrà muoversi prima di indicazioni chiare da Palazzo Santa Lucia: «A oggi non abbiamo avuto novità da parte della Regione per quel che riguarda i ristori di Natale per ristoranti e bar - spiega il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola - Attendiamo di conoscere le scelte regionali perché solo a quel punto potremo integrare con bandi specifici quegli interventi e siamo pronti a farlo. Da metà gennaio avvieremo anche le consultazioni con le associazioni datoriali per decidere l'allocazione dei 45 milioni messi a disposizione delle imprese per il 2021. In questi giorni sono scaduti i precedenti bandi e abbiamo registrato un considerevole numero di richieste per quello di 5 milioni legato alla concessione di finanziamento a fondo perduto per l'abbattimento del tasso d'interesse. Si tratta di interessi sui finanziamenti finalizzati a favorire gli investimenti produttivi e la liquidità necessaria in una fase economica di estrema criticità anche per gli effetti del Covid».