Policlinico Federiciano di Napoli, al via la vaccinazione per i pazienti con fibrosi cistica

Campagna vaccinale per i pazienti con fibrosi cistica
Campagna vaccinale per i pazienti con fibrosi cistica
di Emma Onorato
Giovedì 8 Aprile 2021, 21:03 - Ultimo agg. 9 Aprile, 08:29
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Continua la campagna vaccinale rivolta ai più fragili ed oggi, presso il Policlinico della Federico II di Napoli, l'attenzione è stata dedicata ai pazienti con fibrosi cistica. Le somministrazioni sono iniziate dalle prime ore di questa mattina; una procedura vaccinale complessa perché le persone affette da tale patologia sono estremamente fragili e la loro fragilità li obbliga ad adottare un certo distanziamento sociale: il contatto ravvicinato potrebbe comportare rischi legati alla trasmissione di pericolosi batteri. Paola Magri, dirigente medico direzione generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II, commenta il valore che assume tale giornata per la categoria di persone affette da fibrosi cistica e dichiara: «Siamo partiti già da qualche settimana con la somministrazione del vaccino rivolta ai più fragili, ma già dal primo momento, quando la regione ci ha autorizzato a supportare le Asl territoriali durante la campagna vaccinale, i primi a cui abbiamo pensato sono stati i pazienti con fibrosi cistica. Questo perché la Federico II ha i due centri regionali di riferimento per la fibrosi cistica sia per i pazienti pediatrici che aduli. Quindi la Federico II rappresenta la casa di un paziente con fibrosi cistica».  

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La fibrosi cistica è una malattia genetica che colpisce l'apparato respiratorio e digestivo e Magri ricorda che tale patologia è alquanto rara; nel nostro paese ne sono affette circa 6000 persone.

Presso il Policlinico della Federico II sono seguiti oltre 500 persone: «Tutti i pazienti della Campania con fibrosi cistica vengono da noi - commenta Magri - e quando prendiamo in carico un bambino, affetto da questa patologia, noi gli insegniamo che gran parte della sua esistenza dipende dallo stile di vita che adotterà. Queste persone dovevano essere le prime da liberare dal lockdown, e le prime a ricevere la possibilità di essere protette con il vaccino». I pazienti con fibrosi cistica sperimentano sin dalla tenera età delle infezioni polmonari e broncopolmonari molto importanti : «Quindi un'infezione da Covid sarebbe davvero complicata da gestire» conclude Magri. Risulta che i pazienti affetti da questa malattia si ammalano meno di Covid, questo avviene perché sono abituati, sin da piccoli, a rispettare il distanziamento sociale e Magri fa presente che bisogna prendere esempio da loro e ricorda che insieme al vaccino dobbiamo continuare a rispettare le giuste misure di prevenzione. Valeria Raia, responsabile Uos fibrosi cistica del bambino dell'Aou Federico II, commenta la giornata vaccinale di oggi: «Questa iniziativa ha delle ricadute determinanti: permette di riprendere, sia agli adulti che ai bambini, le attività sociali, lavorative e di integrazione e al contempo aiuta anche noi ad assisterli regolarmente nel monitoraggio di questa patologia».

Come previsto per le persone fragili, oggi è stato somministrato il vaccino Pfizer e durante questa mattinata, tra i presenti, c'era anche Alcida Del Neja, vice presidente Lega Italiana Fibrosi Cistica Campania: «Oggi sono stati vaccinati principalmente adulti; come sappiamo il vaccino al di sotto dei 16 anni non è somministrabil: abbiamo solo una parte dai 16 ai 18 anni e almeno duecento persone adulte affette da fibrosi cistica».

Neja conclude dichiarando che è grande l'impegno quotidiano messo in campo dalla sua associazione per garantire la giusta attenzione alla fibrosi cistica. I progressi attribuiti alla scienza e alla ricerca puntano a migliorare non solo l'aspettativa di longevità di queste persone ma anche la loro qualità di vita.  

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