Napoli, subito piazza Masullo
nel cuore del «suo» Vomero

Napoli, subito piazza Masullo nel cuore del «suo» Vomero
di Titti Marrone
Giovedì 7 Maggio 2020, 12:44
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Ieri alla Camera il presidente Roberto Fico ha ricordato Aldo Masullo, il pensatore scomparso il 24 aprile scorso che faceva della filosofia una bussola per la vita. E oggi la sua Napoli sua anche se era nato ad Avellino 97 anni fa discute di intitolargli una piazza. Perché la piazza, l'agorà, era per lui luogo prediletto. Ma non quella mediatica, specchio di Narciso dove troppi intellettuali si pavoneggiano, e dove pure lui sapeva incantare, come dimostrò più volte da Giovanni Floris a Di Martedì. Nella migliore tradizione socratica, Masullo prediligeva proprio il luogo fisico della piazza, la dimensione frontale, corporea dell'incontro. Una delle tante volte in cui lo dimostrò fu l'11 giugno del 2016, alla Lezione di vita dedicata all'amore, nello spiazzo antistante la libreria Iocisto. Sarà stato in ricordo di quell'irripetibile pomeriggio, assaporato da centinaia di napoletani di ogni età, che al libraio di Iocisto, Alberto Della Sala, è venuta l'idea, lanciata sulla pagina Facebook Fan di Aldo Masullo professore emerito di filosofia a Napoli: Intitoliamo al filosofo lo spazio vomerese al lato destro della funicolare centrale, tra l'ultimo tratto di via Cimarosa e le scale dirette a via Morghen, è la proposta di Della Sala.

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«Sarebbe un omaggio al grande pensatore nel suo quartiere, anche nel ricordo del forte legame con la libreria, dove spesso si fermava durante le passeggiate partite dall’abitazione di viale Michelangelo, curiosando tra gli scaffali, chiacchierando, trattenendosi in mezzo ai libri». 
 


È bastato lanciare la proposta e subito sulla pagina Facebook i commenti favorevoli, i suggerimenti, i consigli sono fioccati dalle persone più diverse. La storica Vittoria Fiorelli ha suggerito il coinvolgimento della Società di Storia Patria, di cui Masullo era forte punto di riferimento. L’attore Giulio Adinolfi ha ricordato l’incanto di un eloquio diretto, semplice anche nel riferire concetti complessi. Il filosofo-poeta Eugenio Mazzarella ha postato una poesia civile, Piera Salerno, l’animatrice de Il Clubino, ha pubblicato foto di una sua conferenza. Qualche suo amico di Nola, la città di Giordano Bruno cui Masullo era legatissimo, ha incoraggiato l’iniziativa. Lo psichiatra Claudio Petrella ha recuperato una clip in cui il professore sorridentissimo tesse le lodi di un buon caffè. E il video dell’11 giugno 2016 pubblicato in quella stessa pagina ha riproposto le considerazioni del filosofo sull’amore e il disamore, sul sentimento evocato nel Simposio di Platone ed in letteratura, da Dante ad Anna Karenina, quindi il rovescio dell’amore che uccide.

«Bellissima idea dedicargli una piazza», dice Nino Daniele, che da assessore alla Cultura della giunta De Magistris conferì la cittadinanza onoraria al filosofo nato ad Avellino e da suo grande amico ha organizzato ogni anno un omaggio nel giorno del compleanno. «Anche il luogo è ben pensato: a quella libreria lui teneva moltissimo». Nino Daniele è certo che il Comune sarà in prima fila e fa notare che occorrerà una deroga della Prefettura: la norma prevede che passino dieci anni dalla morte perché la Commissione toponomastica possa procedere. «Ma vista l’eccezionalità della figura, non ho dubbi che potrà essere fatto», conclude. «Ricordare Aldo Masullo nella sua città, e ancor di più proprio nel suo Vomero, credo sa doveroso», dice Paolo de Luca, presidente della Municipalità 5. «Sono favorevole ed entusiasta nel sostenere la proposta d’intitolare al Professore quell’area di piazzetta Fuga in prossimità della libreria Iocisto», aggiunge.

Si “arruola” tra i supporter dell’idea anche la promotrice culturale e produttrice cinematografica Antonella Di Nocera. «Abbiamo registrato bellissime interviste e varie uscite in pubblico, come base per un documentario su di lui. Sarà importante lasciare ai posteri il racconto di questa straordinaria persona», dice Di Nocera. E propone la raccolta dei video, discorsi e partecipazioni pubbliche. «Il tutto per un repertorio di immagini e parole catalogabili, di cui per il film utilizzeremmo solo una parte, e che potrebbe porsi come un dono estremo di Aldo Masullo alla collettività e alla città che lui amava e da cui era amato».

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