Napoli, allagato il palazzo del consiglio comunale: nessuna perdita, è giallo sulle cause

Napoli, allagato il palazzo del consiglio comunale: nessuna perdita, è giallo sulle cause
di Valerio Esca
Martedì 28 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 29 Giugno, 08:02
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«Nessun problema di manutenzione e nessuna perdita d'acqua casuale». L'allagamento nella sede del Consiglio comunale di Napoli sarebbe di origine dolosa. Ne sono convinti a via Verdi, dove ieri mattina gli addetti alle pulizie si sono ritrovati gli ultimi tre piani e l'ascensore sommersi d'acqua. È stata presentata dal capo area del servizio Consiglio comunale una denuncia contro ignoti. Adesso bisognerà attendere l'esito delle indagini. Da quanto trapela «il danno non sarebbe stato causato da una semplice perdita». A provocare l'inondazione nella sede istituzionale dell'assise cittadina una fontana che si trova nell'area buvette, sgomberata non più tardi di una settimana fa dopo il braccio di ferro tra Comune e gestore del bar al quale è stato contestato un ritardo dei pagamenti su alcuni affitti e oneri accessori degli ultimi due anni. Accuse rimandate al mittente. Pare che qualcuno possa aver manomesso il tappo di una fontana al fine di allentarlo (laddove prima c'era la macchina dei caffè). Questo avrebbe causato un cosiddetto strappo di pressione avvenuto durante la notte.

L'sos è stato lanciato nelle prime ore della mattina: «Qui è tutto allagato» è stato il messaggio recapitato alla presidente del Consiglio Enza Amato, che ha seguito la vicenda da vicino. Sul posto si sono poi recati i tecnici della Napoli servizi e il direttore generale della partecipata comunale Ciro Turiello.

Il quarto piano è quello messo peggio. Pannelli deformati, altri sono crollati e le stanze e i corridoi completamente invasi. Al quinto piano, dove si è generata la perdita si sono completamente allagate l'area davanti alla buvette e le stanze nei pressi. A pochi metri c'è la sala consiliare. L'acqua ha poi trovato una via di fuga nel vano ascensore arrivando ai piani sottostanti. La perdita più consistente al penultimo piano, ovvero il quarto, dove si trova la sala riunioni intitolata all'ex assessore Giorgio Nugnes. «Diversi pannelli si sono staccati e l'acqua ha continuato a scendere dal soffitto per ore» racconta un dipendente comunale di stanza in via Verdi. Fuori uso anche l'impianto elettrico per diverse ore. Il palazzo, al netto di alcune stanze è stato dichiarato agibile. Al terzo piano è stato necessario rimuovere l'acqua dai pavimenti, ma grossi danni non sono stati registrati. L'allagamento ha coinvolto soltanto poche stanze, tra cui quelle di alcuni consiglieri del M5S. Piove sul bagnato verrebbe da dire.

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E pensare che un mese fa anche la sede principale di sindaco e giunta, Palazzo San Giacomo, fu colpita da un allagamento che provocò diversi danni, anche al secondo piano (dove ha il suo ufficio il primo cittadino). Una tragedia sfiorata, con solai crollati e il palazzo invaso dall'acqua. In questo caso però nessun dolo, ma mancanza di manutenzione accertata negli anni: il danno fu figlio della rottura di due tubature dei bagni del terzo piano, lo stesso dove si trovano le stanze degli assessori. L'acqua attraverso i muri arrivò al secondo piano. La sala giunta fu completamente allagata, fiumi d'acqua che sgorgavano senza sosta dalle intercapedini. L'area che dà verso la stanza dell'ufficio stampa e del Cerimoniale del sindaco fu interdetta per un giorno intero. «È accaduto di notte per fortuna, altrimenti chissà cosa sarebbe successo». Nella sala dell'ufficio stampa crollò il tetto di cartongesso sulla scrivania di un dipendente. A Palazzo San Giacomo, nonostante il restyling in corso, stanno venendo fuori tutti i limiti della mancata manutenzione della struttura. 

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