Strato è un infermiere in pensione che attraverso una puntura accidentale ha contratto il virus dell’Epatite C. Il suo è uno dei tanti casi che rende la Campania la regione Italiana con la più alta prevalenza di HCV, raggiungendo in alcune aree il 12%. Un dato che certamente fa riflettere se si confronta con il 3% della media nazionale.
La testimonianza del signor Strato di Luccio è la prova che le nuove terapie antivirali per combattere l’epatite C stanno profondamente cambiando l’approccio a questa malattia. L’allarme arriva della quinta edizione del corso di aggiornamento «L’epatologia nel III millennio», promosso dal Dipartimento di Medicina Interna e dal Centro di Epatologia dell’ospedale evangelico Villa Betania. Il corso è in programma fino a domani, sabato 19 novembre, al centro congressi dell’Università Federico II in via Partenope a Napoli.
I nuovi farmaci risultano efficaci nel 95% dei casi ma si utilizzano solo per chi è in stadio avanzato. Ma così «Si curano i malati più gravi ma non ci si preoccupa di eliminare gli 'untori'», ha spiegato Ernesto Claar, presidente regionale Aigo (associazione italiana gastroenterologi ospedalieri) e specialista dell’Ospedale Evangelico Villa Betania.
Intanto anche grazie al sistema di rete messo a punto dall’ Asl Napoli 1 centro che mette in contatto i medici epatologi tra loro, i pazienti possono migliorare attraverso un metodo che serve ad individuare chi è malato e dare loro il trattamento su misura. Resta la prevenzione, lo stile di vita e le buone abitudini alimentari soprattutto per i bambini sono fondamentali. La Campania, infatti, è anche la regione dell’obesità infantile.