Napoli riparte dopo il Covid: «Dal turismo al commercio, cerchiamo forza lavoro»

Napoli riparte dopo il Covid: «Dal turismo al commercio, cerchiamo forza lavoro»
di Valerio Iuliano
Lunedì 7 Marzo 2022, 07:00 - Ultimo agg. 8 Marzo, 07:41
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Le imprese provano a ripartire, nonostante le incertezze determinate dal conflitto in Ucraina e dall'incremento dei costi energetici. In Campania si annunciano, nel bimestre marzo-aprile, 56mila assunzioni, di cui circa la metà a tempo determinato. Ad evidenziarlo è il consueto Bollettino Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal su un campione di 88mila imprese. Le entrate programmate dalle aziende sono in calo rispetto all'inizio del 2022 - per effetto della difficoltà di approvvigionamento delle materie prime - ma in netto aumento sui primi mesi dello scorso anno, grazie alla riapertura di tutte le attività economiche. Nel settore dei servizi si concentra il 70 per cento del totale delle nuove assunzioni e l'altro 30 per cento va all'industria.

«A trainare la domanda di lavoro del terziario - rileva Unioncamere - è il turismo, che tiene rispetto a gennaio e incrementa le entrate rispetto a un anno fa, quando i flussi turistici a causa dell'emergenza sanitaria e delle limitazioni agli spostamenti erano molto più contenuti».

In particolare alla voce servizi turistici, di alloggio e ristorazione il bollettino Unioncamere registra valori più che triplicati rispetto allo scorso anno (+241 per cento). Gli addetti alle attività di ristorazione sono in assoluto la categoria nella quale c'è il più alto numero di nuove entrate. Anche nel commercio si evidenziano dati in netta crescita (+ 117 per cento) e il profilo professionale più ricercato è quello di addetto alle vendite. Per i servizi di trasporto e logistica e per i servizi informatici, dallo studio di Unioncamere si ricava un aumento più contenuto, stimato al 25 per cento. Nelle professioni non qualificate, si registra il boom del personale addetto ai servizi di pulizia. Il discorso cambia per l'industria, dove la domanda di nuove assunzioni risulta più blanda.

«Le maggiori incertezze - aggiunge Unioncamere - si riflettono su tutti i comparti del manifatturiero, pur conservando una tendenza positiva rispetto a un anno fa. Sono alla ricerca di personale soprattutto le imprese della meccatronica e quelle metallurgiche, mentre crescono le difficoltà per la filiera dell'automotive che sta affrontando la carenza di materie prime per la componentistica». Più contenute le previsioni per il sistema moda e gli altri comparti manifatturieri. Le aziende campane segnalano ancora una difficoltà di reperire profili adeguati in alcuni settori. Unioncamere stima il mismatch tra domanda e offerta al 34 per cento delle entrate programmate. Il fenomeno riguarda soprattutto le industrie metallurgiche con una carenza di personale stimata al 54 per cento, seguite dalle costruzioni (51 per cento). Per il terziario, i settori con il più elevato mismatch sono informatica e telecomunicazioni e servizi alle persone. «I dati sulla difficoltà di reperire i profili nei settori della manifattura - spiega il presidente della Camera di Commercio di Napoli e presidente regionale Unioncamere, Ciro Fiola - sono veri ed evidenziano l'esigenza di formazione. Ma c'è anche una questione che riguarda l'enogastronomia dove, nonostante l'eccellenza delle produzioni e la straordinaria capacità imprenditoriale, mancano quasi del tutto le figure professionali che si devono occupare dell'accoglienza, della sala oltre che ai fornelli o davanti al forno delle pizze. Anche la meccatronica, che unisce meccanica ed elettronica, necessita di un numero crescente di addetti e quindi i giovani farebbero bene a cogliere queste opportunità.

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Si avverte l'urgenza di azioni concrete, con particolare riferimento al ruolo strategico dell'assessorato alla Formazione, di cui si percepisce una relativa incisività. È inutile continuare a parlare di occasioni mancate, fermiamo i diplomifici e mettiamo in capo politiche serie di formazione orientate al lavoro». Per le Agenzie del lavoro, quello della formazione è il tema su cui è necessario concentrarsi. «Il motivo principale del mismatch tra domanda e offerta - spiega Alfredo Amoroso, di Generazione vincente, agenzia di lavoro in somministrazione con sede a Napoli e 30 filiali in tutta Italia - è la mancanza di specializzazione. Per ovviare a questa lacuna, auspichiamo che crescano gli ITS, gli istituti tecnici superiori. In Campania ce ne sono solo sei. I settori in cui notiamo questa difficoltà sono la metalmeccanica, in particolare per carpentieri e saldatori, e il digitale, dove scarseggiano gli ingegneri. Le imprese, ora, sono più incentivate ad assumere». Un'altra motivazione, secondo Amoroso, è legata al reddito di cittadinanza, che spesso induce i giovani a non prendere in considerazione le domande di lavoro. 

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