Napoli, il business delle case di riposo: basta soltanto l'ok del Comune

A Napoli sono circa 80 mila gli ultra 80enni di cui circa il 30 per cento disabili o non autosufficienti

Napoli, blitz e arresti in una casa di riposo per anziani
Napoli, blitz e arresti in una casa di riposo per anziani
di Ettore Mautone
Venerdì 9 Giugno 2023, 00:01 - Ultimo agg. 18:00
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Anziani fragili in famiglia: la loro cura è un problema che affligge quasi ogni nucleo parentale. A Napoli sono circa 80 mila gli anziani ultra 80enni di cui circa il 30 per cento disabili o non autosufficienti. Quando si cerca una soluzione per la loro cura se si scarta l’opzione badante (oggi i costi sono lievitati a circa 1500 euro mensili per un’assistenza continuativa diurna e notturna e i relativi contributi, senza contare quelli per i sostituti) non resta che rivolgersi a una struttura ricettiva.

Il primo approccio non è dei più semplici e si rischia di perdersi tra sigle e definizioni ma in realtà le possibilità si restringono essenzialmente a due tipologie di servizi: quelli offerte dalle Rsa (Residenze sanitarie assistenziali) o Case protette, a impegno prevalente sanitario per pazienti non autosufficienti di grado elevato o medio ma che non hanno necessità di specifiche prestazioni ospedaliere. Si tratta di disabili affetti da deficit cognitivi o motori, da demenze e altri handicap. Sono strutture afferenti al regime di accreditamento con le Asl e poste sotto la diretta vigilanza delle aziende sanitarie locali con requisiti strutturali, organizzativi e strumentali molto ben codificati.

L’assistenza medica ed infermieristica viene fornita dall’Rsa così come i trattamenti riabilitativi. I posti letto raggiungono massimo i 120 divisi per nuclei da circa 20-30 anziani ciascuno. Possono essere anche solo diurni, in questi casi erogano i loro servizi solo di giorno e destinate ad anziani con diversi gradi di non autosufficienza per venire in aiuto alle famiglie. La capacità ricettiva dei centri diurni varia da 5 a 25 persone. Una Rsa prevede anche l’erogazione di prestazioni medico-generiche, riabilitative e infermieristiche. E’ previsto un medico con presenza non inferiore a 6 ore settimanali ogni 30 anziani nella casa protetta, un animatore per le attività ricreative, un terapista ogni 60 ospiti per le case protette ed uno ogni 40 nelle Rsa ed un infermiere professionale ogni 12 anziani, sono 1 ogni 5 nelle Residenze Sanitarie Assistenziali. 

A Napoli le Rsa sono circa una decina 4 private e 6 pubbliche, l’offerta di posti letto è limitata e poco integrata con l’assistenza domiciliare e quando non c’è posto il carico assistenziale ricade sulle famiglie. Ci sono poi le cosiddette Case di riposo ovvero Comunità alloggio, Case albergo per anziani (300 circa quelle censite di in Campania di cui un centinaio tra Napoli e provincia sia la metà nell’area cittadina) che rispondono a criteri autorizzativi e controlli molto più blandi nell’ambito del welfare locale assicurato dai Comuni e degli Ambiti sociali di zona.

Per iniziare l’attività talvolta non è neanche necessario ricevere una preliminare visita ispettiva e tutto viene esaurito nella produzione di documenti. Anche il personale è essenzialmente di tipo sociosanitario.

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Sono garantite l’assistenza tutelare, l’igiene e le attività ricreative ed aggregative con l’opzione di un’assistenza infermieristica per la somministrazione di farmaci se necessaria. Il rapporto tra personale e ospite è di 1 addetto ogni 10 ma spesso si deroga a questi standard. Prevista la figura di un coordinatore laureato in psicologia o in sociologia, scienze dell’educazione o formazione o in possesso di esperienza almeno quinquennale nel settore dei servizi sociali. Le figure professionali impiegate sono di I e II livello con formazione specifica su tematiche socio-assistenziali e di assistenza alla persona e di II livello con formazione in attività laboratoriali, ricreative e di animazione socio-culturale. 

Poi gli addetti ai servizi alberghieri e volontari funzionali alle attività. Oltre agli spazi comuni queste case alloggio hanno stanze da letto singole o doppie da undici a a sedici metri quadrati con un locale per i servizi igienici per disabili. Strutture dettagliate in pagine e pagine di regolamenti delle amministrazioni coinvolte su cui ci sono pochi controlli. 

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