Napoli, appalti all'ospedale Santobono: raffica di arresti e perquisizioni

Napoli, appalti all'ospedale Santobono: raffica di arresti e perquisizioni
di Leandro Del Gaudio
Martedì 4 Aprile 2017, 10:01 - Ultimo agg. 5 Aprile, 08:30
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La polizia di Stato di Napoli sta dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, a carico di amministratori di strutture pubbliche partenopee, legali rappresentanti di imprese e imprenditori - dieci destinatari complessivamente - ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Oggetto delle indagini, e degli approfondimenti investigativi svolti, appalti presso l’azienda ospedaliera di rilievo nazionale Santobono-Pausilipon e appalti presso l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario.

Tra i soggetti coinvolti, finisce agli arresti domiciliari l'avvocato Guglielmo Manna, ex marito del giudice Anna Scognamiglio, già a processo con uomini dello staff del governatore De Luca.



Un arresto in carcere, cinque arresti ai domiciliari e alcuni obblighi di soggiorno: sono complessivamente dieci le misure cautelari emesse nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti nel settore Sanità a Napoli secondo quanto disposto dal Gip del Tribunale di Napoli Morra, su richiesta dei pm Parascandolo e Woodkock. Al centro delle indagini le accuse dell'imprenditore Pietro Coci, che fa riferimento alle tangenti che i vertici della Manutencoop avrebbero versato nelle mani di un dipendente del Santobono per avere l'appalto delle pulizie nell'ospedale collinare. 

Sotto inchiesta, agli arresti domiciliari, sono finiti anche Pasquale Arace, tra i dirigenti del Santobono, «l'uomo delle missioni compiute», e Umberto Accettullo, a sua volta direttore amministrativo dell'Adisu Orientale, Partenope e Federico II. Tra i capi di imputazione spunta anche un appalto per la fornitura delle strutture universitarie. Corruzione è l'accusa ipotizzata. 

In carcere è finito Giorgio Poziello, coordinatore infermieristico della sala operatoria del Santobono-Pausilipon, accusato, tra l'altro, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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