Napoli. L'assessore Panini: «Salviamo l'ostello della gioventù di Mergellina»

Napoli. L'assessore Panini: «Salviamo l'ostello della gioventù di Mergellina»
Venerdì 25 Marzo 2016, 12:34
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Versa in gravi condizioni l'Ostello della Gioventù di Mergellina, la struttura ricettiva sita in via Salita della Grotta a Napoli, composta da 220 posti letto e gestita dall'Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù. L'edificio, di proprietà della Regione Campania, è l'unico sul territorio napoletano in grado di accogliere anche gruppi numerosi con un prezzo di pernottamento molto basso (€.18,00/20,00 a persona) e rappresenta, quindi, un asset irrinunciabile perché contribuisce a consolidare la crescita dei flussi turistici a Napoli dando spazio  a giovani e a famiglie con scarsa capacità economica.
Negli ultimi due anni, infatti, si è registrato presso l'Ostello della Gioventù un numero di presenze sempre più elevato, con ospiti provenienti da tutta Europa e, fra questi, tantissimi giovani. 
Si stanno accumulando, però, gravissimi problemi gestionali derivante da pesanti limiti dell’Associazione nazionale tant’è che i lavoratori dell’Ostello della Gioventù non percepiscono lo stipendio da diversi mesi.
 
“Se continua questo modello centralizzato – dichiara l’Assessore alle attività Produttive Enrico Panini -  l’Ostello della Gioventù di Napoli chiuderà. La città non può rinunciare, per nessuna ragione, né all'Ostello, né ad offrire accoglienza a prezzi vantaggiosi ai giovani, né alla professionalità dei suoi lavoratori che nel corso degli anni ne hanno fatto un punto di riferimento nel panorama delle strutture ricettive in città, con un progressivo aumento delle presenze: più di ventimila nel 2015. Una gestione nazionale, per nulla attenta alle esigenze del territorio, rischia di portare l'Ostello alla chiusura ed ha già causato danni gravissimi: i  dipendenti hanno diversi mesi arretrati di stipendio, il conto corrente è pignorato ed i canoni di locazione non sono pagati da tempo. La sede napoletana- conclude Panini - lavora e tanto, ma le risorse - anziché essere introiettate da chi è produttivo - sono centralizzate presso la sede nazionale. Delle due l’una: o AIG interviene immediatamente e provvede al rilancio della struttura, oppure rinunci a gestirla e l’affidi ai lavoratori.”
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