Parcheggiatori, l'esercito di impuniti. Il capo dei vigili: «Denunciateli»

Parcheggiatori, l'esercito di impuniti. Il capo dei vigili: «Denunciateli»
di Valerio Esca
Domenica 8 Luglio 2018, 09:26 - Ultimo agg. 09:28
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I parcheggiatori abusivi si fermano ad Eboli. La seconda sezione Penale della Corte di Cassazione inquadra il caso di un automobilista, che si era visto chiedere due euro da un abusivo all'interno del parcheggio dell'ospedale di Eboli, come estorsione.

Cosa cambia per i vigili urbani?
«In realtà nulla, le nostre armi restano spuntate, però è importante che la magistratura inquadri il fenomeno come reato estorsivo». A parlare è il comandante della polizia municipale di Napoli Ciro Esposito.

Il verdetto di Eboli può dare nuova speranza nella lotta agli abusivi della sosta?
«Finalmente il fenomeno dei parcheggiatori abusivi viene letto in modo differente. E questo sicuramente è un nuovo inizio. Sul tema c'è grande attenzione in tutta Italia, ne abbiamo parlato anche al tavolo dei comandanti di polizia locale della Città metropolitana. Noi ci siamo, ma ci sono anche le altre forze dell'ordine. Purtroppo il problema rimane la normativa nazionale che ci restituisce armi spuntate. La pronuncia della Cassazione non modifica però nulla dal punto di vista degli strumenti a nostra disposizione, che rimangono gli stessi. A denunciare devono essere sempre i cittadini, altrimenti l'unico strumento che abbiamo è effettuare verbali secondo codice della strada, sequestrare le somme e segnalare i parcheggiatori recidivi al questore per il Daspo».

 

Perché i cittadini non denunciano?
«Probabilmente per preoccupazione, paura, però io da cittadino non ho mai dato un euro ad un parcheggiatore non autorizzato. E dovrebbero farlo tutti i napoletani. Oltre al fatto di dover denunciare, perché denunciare è un dovere civico, sia in caso di minacce che non».

Quali sono gli strumenti oggi a disposizione della polizia municipale per combattere questo fenomeno?
«Ad oggi chi fa il parcheggiatore può essere sanzionato secondo il codice della strada, dunque seguendo un iter amministrativo, con conseguente sequestro dei proventi. Questo non basta però».

Si può fare di più, evidentemente.
«Assolutamente sì. Ed è qui che servirebbe la denuncia dei cittadini, altrimenti non si può procedere per estorsione e dunque secondo il codice penale. Poi c'è il decreto Minniti riconvertito in legge, che ci dà la possibilità di segnalare il parcheggiatore se entro le 48 ore dal primo verbale si trovasse ancora nella stessa area. A quel punto dopo la segnalazione il questore può emettere il Daspo. La normativa l'abbiamo subito applicata in quei luoghi previsti dalla Minniti, ovvero per quei parcheggiatori che operavano presso le stazioni della metropolitana, l'aeroporto e le stazioni marittime».

Il Daspo funziona?
«I dati su quanti Daspo siano stati applicati sono in possesso della Questura, ma dalle nostre segnalazioni sono stati diversi quelli emessi. Intanto in attesa di un regolamento comunale di polizia urbana si è inteso estendere le aree dove applicare il Daspo, anche nelle zone della movida, come previsto dall'ultima ordinanza sindacale emanata a giugno».

Scusi, ma i vigili hanno a disposizione sempre un solo carro attrezzi?
«Purtroppo sì, abbiamo anche difficoltà nell'area di stoccaggio e non abbiamo ancora il custode acquirente, perché la gara sta andando a rilento. Dobbiamo arrangiarci considerando che siamo anche sottodimensionati come numero di agenti in servizio. Per la prima volta siamo scesi sotto le 1700 unità. Oltre al fatto che la maggior parte degli agenti in servizio ha più di 55 anni».

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