Napoli, San Martino immersa nel degrado all'arrivo dei turisti

Napoli, San Martino immersa nel degrado all'arrivo dei turisti
di Emiliano Caliendo
Martedì 14 Giugno 2022, 18:07 - Ultimo agg. 22:15
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Lo scenario che ogni turista si trova ad affrontare una volta che arriva al Vomero con la metropolitana linea 1 o con una delle tre funicolari è desolante. Raggiungere la principale attrazione turistica del quartiere collinare ovvero il belvedere di San Martino con la sua Certosa, il Museo e il Castel Sant’Elmo diventa una gimcana tra spazzatura e rifiuti di ogni tipo, alberi che bloccano il passaggio sui marciapiedi e strade dissestate. Partendo da piazza Vanvitelli, oppure via Cimarosa e via Morghen, la prima cosa che salta all’occhio è la presenza di decine di scatole di cartone presso ogni campana della raccolta differenziata. Nella parte alta di via Scarlatti, due turisti passeggiano inorriditi di fianco a due di questi contenitori per la differenziata, con resti di scatolame e sacchetti maleodoranti contenenti rifiuti organici tutti intorno. Un degrado causato da incivili ma anche da qualche commerciante della zona che non smaltisce i cartoni come da regola, ossia all’esterno della propria attività commerciale in orari prestabiliti, in attesa del ritiro da parte degli operatori dell’Asia.

In direzione via Morghen si può notare come le scale mobili di via Cimarosa e via Scarlatti siano chiuse causando ulteriori difficoltà di deambulazione alle persone anziane e a quei turisti stremati dalle ore sotto il sole cocente di giugno. Una situazione denunciata più volte dal Comitato Valori Collinari di Gennaro Capodanno, ex presidente di circoscrizione, che ha scoperto, sollecitando l’Anm - azienda che ha la competenza sulle scale mobili in questione - che queste saranno bloccate fino al 30 giugno per interventi manutentivi. «Oramai - afferma Capodanno - la storia travagliata di quelle che sono state ribattezzate, con amara ironia, le "scale immobili", rischia di diventare una sorta di barzelletta.

Eppure, stiamo parlando di un sistema intermodale di collegamento, tra il metrò collinare e le stazioni superiori delle funicolari, costituito da tre rampe di scale mobili, che, quando entrò in funzione, nell'anno 2002, dopo due anni occorsi per la sua realizzazione, fu presentato come un fiore all’occhiello dall’amministrazione comunale dell'epoca. Ma purtroppo negli anni successivi il sistema è stato afflitto da numerosi quanto incomprensibili problemi di funzionamento, con tantissimi fermi, anche di lunga durata».

Salendo via Morghen una famiglia di turisti ha potuto ammirare del materiale di risulta edilizio in grossi sacchi bianchi deposti alle radici di un albero. Si susseguono poi rifiuti cosiddetti ingombranti senza il contrassegno con il numero di prenotazione Asia per il ritiro, a dimostrare che si tratta di «installazioni artistiche» lasciate lì ad opera di cittadini incivili. Copertoni, giocattoli, ma soprattutto la tazza di un gabinetto che svetta solitaria sul marciapiede che da via Morghen si immette su via Bonito. Una situazione sconfortante per una città che nelle ultime settimane sta vivendo un boom turistico con numeri che ricordano quelli del 2019, ultimo anno pre-covid. E che soffre evidentemente dello scarso coordinamento tra l'azienda municipalizzata dei rifiuti e il reparto di tutela ambientale della Polizia Municipale. «La responsabilità dell’incuria e del degrado dell’area circostante San Martino e dell'intero territorio è da imputare all’incapacità di Asia e del suo dirigente a capo del distretto B6 Vomero Arenella sul piano manageriale. L'esiguità di mezzi e risorse non può essere una perenne giustificazione. Paghiamo lo scotto di una chiara mancanza di indirizzo politico», è la denuncia del consigliere di municipalità Francesco Flores (Forza Italia) della Municipalità Vomero-Arenella.

Arrivati di fronte alla Funicolare della medesima strada colpisce la presenza di un solo cartello, defilato, che indica solo una delle due strade per raggiungere il polo museale del Vomero. Nei cassetti della Municipalità giace da tempo la vecchia proposta della Commissione Cultura, risalente a qualche mese fa, di un rifacimento della cartellonistica con l’aggiunta di 4 cartelli extra per semplificare la vita ai turisti che a frotte chiedono, spaesati, indicazioni per San Martino non appena escono dalle Funicolari o arrivati in Piazza Vanvitelli. «La Commissione – afferma Giulio Delle Donne (Per La Città), consigliere di maggioranza che la presiede - ha lavorato e lavora per fare in modo che il flusso turistico non si disperda, non si disorienti e non si costerni di fronte alle condizioni in cui versa la zona di San Martino. La Commissione ha inoltre presentato una proposta all’assessore Armato per la creazione di itinerari turistici nel quartiere, tra cui proprio San Martino, che mi auguro venga discussa dall'amministrazione centrale quanto prima».

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Di fianco all’edificio della Municipalità su via Dalbono, all’angolo del marciapiede, sono presenti le cucce di una colonia felina con resti di cibo per gatti lasciati lì chissà da quante ore. In via Cotronei, una delle strade che si immette su via Annibale Caccavallo, le chiome degli alberi si sono allargate a tal punto da ostruire il normale passaggio sul marciapiede. Ci sono poi dei bustoni abbandonati con resti di ramaglie mai smaltite. Uno spettacolo indecente per una città vuole sentirsi capitale della cultura del Mezzogiorno e del Mediterraneo. Lungo via Tito Angelini, la discesa che precede il belvedere, si è accolti da una stufa abbandonata (ovviamente senza numero di ritiro Asia), lasciata lì presumibilmente da uno dei ristoranti di zona. Ma è di fronte alle due principali attrazioni turistiche della zona che viene il bello. Oltre all’annoso spettacolo d’arte varia di barbacani putrescenti che ingabbiano le mura del Castel Sant’Elmo, insieme alla parte transennata di costone della balconata che affaccia sul centro di Napoli, colpiscono i dettagli. Una valigia lasciata tra gli arbusti nascosta dietro il parapetto che dà inizio al belvedere. Migliaia di schegge e cocci di vetro cosparsi lungo i gradoni della Pedamentina, frutto dell’animalesca tradizione del lancio di bottiglie dal belvedere da parte dei giovanissimi in occasione di festini notturni. Alla fine della balconata resta poi una scala appesa nel vuoto, legata da una rete arancione, non si sa per quale scopo. Lo stupore dei turisti, ammaliati dalla vista e della bellezza che si può godere dalla collina del Vomero, dura il tempo di rendersi conto del degrado circostante.

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