Napoli, arrestati due carabinieri: ​rapina e sequestro di persona davanti all’ufficio postale

Napoli, arrestati due carabinieri: rapina e sequestro di persona davanti all’ufficio postale
Giovedì 17 Febbraio 2022, 12:24 - Ultimo agg. 18 Febbraio, 11:20
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Due militari dell'Arma dei carabinieri e una terza persona sono stati arrestati a Napoli gravemente indiziati di rapina aggravata e sequestro di persona. Nei loro confronti è stata eseguita, da personale della polizia di Stato e dell'Arma dei carabinieri, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Procura partenopea.

Le indagini riguardano una rapina perpetrata il 21 gennaio 2019  ai danni di quattro persone appena uscite dall'ufficio postale di corso Meridionale a Napoli.

In particolare, due uomini in abiti civili, ma muniti di una palina e una cartellina identiche a quelle in uso alle forze di polizia, dopo essersi qualificati come appartenenti all'Arma dei carabinieri, hanno fermato e controllato i quattro che avevano appena effettuato alcune operazioni postali appropriandosi del contante, di titoli e dei telefoni delle vittime, per un ammontare di circa 15mila euro. 

Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza sui presunti autori materiali della rapina, individuati nei due militari dell'Arma dei carabinieri i quali sono stati coadiuvati nell'attività organizzativa da un terzo uomo. A quest'ultimo è stato contestato anche il reato di estorsione in quanto si sarebbe appropriato del denaro di un suo conoscente ultra 65enne, minacciandolo di ritorsioni se non avesse adempiuto alle sue richieste, millantando molteplici conoscenze nelle forze dell'ordine e negli enti previdenziali. il terzo uomo, secondo quanto appurato, è un pregiudicato che si recava in caserma a firmare.

I due carabinieri, all'epoca dei fatti in servizio a Casoria e il pregiudicato si sono conosciuti proprio in caserma dando poi vita alla banda che ha progettato e messo a segno il colpo.

Tra gli indagati figurano anche due delle vittime della rapina (che lavorano insieme alle altre due per una ditta di pulizie e per le quali non è stato ritenuto necessario emettere una misura cautelare). Si tratta di persone legate da vincoli di parentela con il pregiudicato (fino al quel momento ritenuto responsabile solo di piccoli reati) titolare di un'attività commerciale nel Napoletano. Erano proprio quei due a passare le informazioni «sensibili» al pregiudicato che così è venuto a sapere dei prelievi periodici alle poste. Somme cospicue che hanno fatto gola a lui e anche ai due carabinieri, in quel periodo afflitti da problemi economici. 

 

Secondo quanto emerso dall'analisi dei sistemi di videosorveglianza dell'ufficio postale e della zona, i due carabinieri hanno costretto uno dei quattro, quello che aveva messo nel suo zaino i soldi in contanti e anche altri 18mila euro in assegni (subito bloccati e resi inesigibili), a salire sulla loro macchina. Seguiti dalle altre tre vittime, che viaggiavano in un'altra vettura, si sono recati fino al vicino Centro Direzionale, dove l'ostaggio è stato fatto scendere, ma senza lo zaino. A questo punto i carabinieri sono partiti a tutta velocità, seguiti dai quattro che però non sono riusciti a tenere il passo dei fuggitivi. Le indagini si sono avvalse, oltre che dai riscontri ricavati dall'analisi delle immagini, anche di una fitta attività di riscontri ottenuti grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali. 

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