«È il tuo box? Paga lo stesso», e il parcheggiatore napoletano finisce in cella

«È il tuo box? Paga lo stesso», e il parcheggiatore napoletano finisce in cella
di Pierluigi Frattasi
Martedì 29 Gennaio 2019, 11:00 - Ultimo agg. 11:08
3 Minuti di Lettura
«Tu qui non entri, se non mi dai 5 euro». Venti minuti di paura e tensione per Anna Arenella, titolare dei ristoranti 'O Munaciello e Annarè di piazza del Gesù Nuovo, aggredita domenica sera da un parcheggiatore abusivo, mentre cercava di rientrare nel box auto di sua proprietà in compagnia del figlio e della fidanzata di questi. «Spintonata e minacciata - racconta l'imprenditrice ancora sotto choc - sono stata costretta a barricarmi nel garage per sfuggire alla violenza. Gridavo aiuto, ma non c'era nessuno. Sono riuscita a chiamare la polizia tra le lacrime e per fortuna sono subito accorse due volanti e l'aggressore è stato arrestato». Il fatto è accaduto poco dopo le 19 in via Lanzieri, poco distante dalla sede dell'Università Federico II di Calata di Massa e da via Mezzocannone. Il posteggiatore, O.R., un 44enne di origini marocchine, secondo la denuncia, pretendeva 5 euro per consentire all'imprenditrice di accedere al garage di sua proprietà. E non era la prima volta. «Da tempo, ormai - si sfoga Arenella - siamo vittime delle minacce di quel parcheggiatore, che per sfregio, siccome non abbiamo mai pagato, fa sostare le auto a pagamento davanti al mio passo carraio». Una situazione divenuta insopportabile, tanto che, racconta l'imprenditrice, «in varie occasioni mi ha detto: Allora dammi 10 euro al giorno e io non ti do più fastidio». «Richieste alle quali - aggiunge Anna - ovviamente non abbiamo mai ceduto. In alcuni casi sono stata minacciata anche con delle bottiglie rotte, ma quando domenica mi ha messo le mani addosso ho avuto davvero paura». «Quella zona è abbandonata - conclude - Chiediamo la vicinanza delle istituzioni. Quell'uomo è stato arrestato, ma fuori ci sono i suoi compari. Adesso temiamo ritorsioni».
 
Anna Arenella è un'imprenditrice molto attiva sul territorio. «I parcheggiatori abusivi - dice - purtroppo non sono una novità e siamo abituati a conviverci al centro storico. Ma il problema è soprattutto la sera, quando vanno via i posteggiatori ufficiali, e arrivano quelli extracomunitari, che chiedono 5 euro a macchina a partire dalle 20 e 10 euro dopo la mezzanotte. Si tratta di episodi che si verificano ormai quotidianamente e non so se siano stati denunciati anche da altri proprietari di box. In maggioranza non danno fastidio, a parte chiedere i soldi, ma qualcuno purtroppo si ubriaca e diventa molesto. L'aggressore di domenica in precedenza aveva sempre dato problemi, a causa sua mi ritrovo parcheggiate le auto proprio davanti alle serrande dei miei box, a bloccare sia l'entrata che l'uscita. Abbiamo segnalato più volte la sosta selvaggia in quelle strade alla polizia municipale, ma ci hanno risposto che purtroppo non hanno i carri attrezzi né le ganasce e quindi non possono intervenire per la rimozione».

«Noi napoletani siamo gente accogliente - prosegue Anna - e capiamo che ci possano essere difficoltà. Pagare il parcheggiatore abusivo è già una ingiusta vessazione, ma dover pagare anche per entrare in casa propria è intollerabile. Noi abbiamo chiesto tutte le autorizzazioni per i passi carrai. Paghiamo la tassa al Comune e anche l'illuminazione antistante in strada, che ci costa 70 euro al mese. Ma domenica sera si è superato il limite. Appena ho schiacciato il pulsante del telecomando per avviare l'apertura della serranda elettrica, il parcheggiatore mi ha raggiunto da dietro bloccando l'auto e chiedendomi i soldi. Ho cercato di spiegargli che non glieli avrei dati, perché il posto dove stavo entrando era di mia proprietà. Ma lui mi ha aggredita, cominciando a spintonarmi, aggrappandosi addosso, minacciandomi di pagarlo perché non mi avrebbe fatto entrare. Allora ho cominciato a gridare, ho chiuso i ragazzi in auto e mi sono rifugiata nel box, chiudendo la porta. Poi ho chiamato la polizia. Quando sono arrivati, il posteggiatore era ancora lì a chiedere soldi ad altri automobilisti. Con i precedenti che ha, mi chiedo come faccia a stare ancora in Italia. Installeremo le telecamere, ma non so se ci terremo il garage o lo venderemo, perché qui è a rischio la vita».
© RIPRODUZIONE RISERVATA