Napoli, 25 arresti oggi: sgominato il clan Silenzio, in cella i nuovi signori del Bronx

Napoli, 25 arresti oggi: sgominato il clan Silenzio, in cella i nuovi signori del Bronx
di Luigi Sabino
Martedì 30 Novembre 2021, 15:15 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 07:11
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Il clan Silenzio sotto scacco. Sono 25 le persone arrestate, questa mattina all’alba, dalla Squadra Mobile di Napoli. In manette sono finiti boss e gregari del sodalizio che, per anni, ha controllato le attività illecite nel cosiddetto Bronx di San Giovanni a Teduccio. Tra i destinatari del provvedimento ci sarebbero anche mandanti ed autori dell’omicidio di Annamaria Palmieri, trucidata in via dell’Alveo Artificiale nel gennaio di tre anni fa nell’ambito dello scontro esploso con gli ex alleati della cosca Formicola, cui la vittima era affiliata.

Proprio da quel delitto sono partite le indagini che hanno permesso, tra le altre cose, di documentare la vicinanza del sodalizio Silenzio al famigerato cartello criminale dell’Alleanza di Secondigliano. In arresto il boss Francesco Silenzio, i suoi fratelli, Salvatore, Pacifico (difesi dall’avvocato Salvatore D’Antonio), Leandro e Vincenzo. Manette ai polsi anche alle donne del clan come Pasqualina Di Leo, moglie di Pacifico e Anna Principe, moglie di Alfonso.

Riguardo all’omicidio della Palmieri, le indagini hanno svelato che la donna fu ammazzata per ordine di Francesco Silenzio e che tra i killer ci sarebbero stati anche il nipote del boss, Demetrio Morra e il capo del gruppo di fuoco della cosca, Vincenzo Marigliano, quest’ultimo già detenuto per altri fatti. Non è tutto. La rottura con i Formicola avrebbe portato anche alla cacciata di questi ultimi dalle loro abitazioni di via Taverna del Ferro, passate, poi, ad affiliati al gruppo Silenzio. Emblematico, in tal senso, quanto accaduto a Rosaria Formicola che solo per appartenere alla famiglia nemica fu prima brutalmente aggredita dai picchiatori del clan Silenzio e, successivamente, costretta ad abbandonare la sua abitazione che fu assegnata a Demetrio Morra.

Non è stata la sola. Altri membri della famiglia Formicola, ad esempio, sono stati minacciati, in alcuni casi anche di morte, dai vertici del clan Silenzio che miravano ad allontanarli da quella che, ormai, consideravano zona loro.

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Uno scontro, quello tra i clan di San Giovanni a Teduccio che sarebbe esploso a causa di una presunta infedeltà coniugale. Un episodio, questo, che avrebbe fatto da detonatore a una situazione, già da diverso tempo, esplosiva con gli esponenti delle due fazioni ormai divisi da gelosie e rancori. Uno scontro, quello tra le due anime del Bronx riscostruito, oltre che grazie alle intercettazioni, sia telefoniche che ambientali, anche dai vari collaboratori di giustizia tra cui Luigi Gallo e Umberto D’Amico, entrambi ex appartenenti alla cosca D’Amico e, quindi, rivali dei Silenzio. Importanti, inoltre, sono stati i riscontri emersi nel corso delle indagini riguardo ai rapporti tra la cosca di San Giovanni a Teduccio e il clan Sorianiello del rione Traiano. Un’alleanza che sarebbe stata stretta da Leandro Silenzio e Giuseppe Mazzaccaro durante una comune detenzione nel carcere di Secondigliano e che, poi, si sarebbe concretizzata con l’acquisto di almeno una partita di sostanze stupefacenti.

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