Omicidio a Castel Volturno per punire
i nigeriani: sgominato il clan Sorianiello

Omicidio a Castel Volturno per punire i nigeriani: sgominato il clan Sorianiello
Lunedì 26 Aprile 2021, 07:00 - Ultimo agg. 27 Aprile, 08:36
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Nella mattinata odierna, i carabinieri del comando provinciale di Napoli e del reparto territoriale di Mondragone hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di cinque soggetti, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di omicidio, tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di avvantaggiare, consolidandone il prestigio ed il predominio sul territorio napoletano, il gruppo camorristico Sorianiello.

Le indagini consentivano di ricostruire, in tempi rapidi, la dinamica, il movente ed i responsabili del feroce agguato in danno di due cittadini nigeriani, Desmond Oviamwonyi e Morris Joe Iadhosa, avvenuto a Castel Volturno il 10 settembre 2020. 

In particolare, si accertava che l’agguato omicida era maturato nel gruppo criminale “della 99”, articolazione del clan Sorianiello, a seguito della sottrazione di 40.000 euro di marijuana e cocaina destinate a rifornire la piazza di spaccio “della 99”, così chiamata perché sita nell’omonimo complesso abitativo del Rione Traiano, per vendicarsi del furto subito e per assicurarsi una posizione di supremazia sul territorio, in quanto la punizione dei responsabili avrebbe anche conseguito la finalità di impedire il ripetersi di episodi analoghi. 

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La spedizione punitiva veniva attuata con tre diversi viaggi, andata e ritorno, da Rione Traiano a Castel Volturno, località da cui provenivano i due nigeriani.

Il primo viaggio, perlustrativo della zona, dava esito negativo perché i due nigeriani non venivano rintracciati; il secondo viaggio, a seguito del quale i due venivano rinvenuti, si concludeva con l’apparente intesa da parte degli indagati di corrispondere ai due nigeriani la somma di 2.000 euro dagli stessi richiesta per la restituzione dello stupefacente; il terzo e ultimo viaggio culminava nell’omicidio di Oviamwonyi e nel ferimento di Iadhosa, estraneo alla sottrazione dello stupefacente, ma presente, insieme ad altri connazionali, all’interno del cortile dell’abitazione. 

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