C’è un intero capitolo legato al controllo delle assunzioni all’interno di una ditta che si occupa di pulizie nell’ospedale Pellegrini. Stando a quanto emerge dalle indagini dei carabinieri (guidati dal comandante provinciale Enrico Scandone), in casa Saltalamacchia si consuma un summit per strappare a clan del Cavone e della Sanità la gestione delle assunzioni nell’ospedale (vicenda che vede il nosocomio napoletano estraneo a ogni ipotesi di accusa, ndr). Più in particolare Antonio Masiello avrebbe chiesto a Edoardo Saltalamacchia di interessarsi per contattare i Vastarella (rione Sanità) per inserirsi nell’affare vendita dei posti di lavoro in una ditta di pulizie che viene indicata come vicina a un soggetto del Cavone.
«Ci sono 26 persone a lavorare», si sente in una intercettazione ambientale, nella quale Edoardo Saltalamacchia sbotta: «Che c’entrano i Vastarella con il Pellegrini?», alludendo a questioni di controllo territoriale.
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