Napoli. Arrestato Mallo, boss della nuova faida: aveva un pitone in casa | Fotogallery l Il simbolo: una lacrima tatuata

Napoli. Arrestato Mallo, boss della nuova faida: aveva un pitone in casa | Fotogallery l Il simbolo: una lacrima tatuata
Giovedì 5 Maggio 2016, 08:33 - Ultimo agg. 6 Maggio, 08:46
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Walter Mallo, il giovane boss ritenuto reggente dell'omonimo clan, arrestato oggi a Napoli con i suoi uomini di fiducia, Paolo Russo e Vincenzo Danise, entrambi di 25 anni, ha una lacrima tatuata sotto l'occhio sinistro. Numerosi i significati che vengono associati a questo simbolo. Secondo quanto riferito dal procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Filippo Beatrice, il clan Mallo, gruppo camorristico operante nel territorio del rione Don Guanella, a Napoli, al fine di conquistare l'egemonia criminale del rione ed il controllo in particolare delle piazze di spaccio, ha dato vita ad uno scontro armato con il cosiddetto clan dei Capitoni, egemone da anni sulla stessa zona.
 


Il provvedimento restrittivo si fonda sulle risultanze del lavoro investigativo svolto dalla Squadra Mobilie di Napoli e dai carabinieri della compagnia Napoli Vomero che hanno effettuato intercettazioni: «Il contenuto dei dialoghi - dice Beatrice - ha consentito di delineare uno scenario allarmante di sparatorie reciproche culminato nel recente ferimento di Mallo».

Gli arresti. I tre sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di detenzione e porto illegale di armi, aggravate dall'aver agito per finalità mafiose. Il provvedimento, emesso con urgenza, ha permesso di evitare il proseguire dello scontro armato fra gruppi criminali del capoluogo campano. 

Il pitone in casa. Custodiva anche un pitone il rettilario che Walter Mallo, 26 anni, aveva allestito nella casa del rione Don Guanella, dove stamattina è stato arrestato dai carabinieri. Nell'edificio 59 del rione, è stato preso anche uno dei suoi uomini di fiducia, Paolo Russo, di 25 anni. L'altro arrestato, Vincenzo Danise, anche lui di 25 e anche lui molto vicino a Mallo, è stato preso a Giugliano in Campania. E proprio in quell'appartamento dell'edificio 59, letteralmente «espropriato» al legittimo assegnatario, Mallo aveva messo in piedi la sua roccaforte. L'uomo è ritenuto dagli investigatori un elemento particolarmente pericoloso e il suo arresto rappresenta un colpo per il suo gruppo: in poco tempo si era fatto spazio nelle scenario criminale cittadino generando anche contrasti con clan storici della città. Nel corso delle indagini che hanno portato al suo arresto sono state sequestrate parecchie armi da fuoco.

Le armi, il ferimento, le conversazioni. ll provvedimento restrittivo per Mallo si fonda sulle risultanze del lavoro investigativo in cui sono state monitorate le conversazioni registrate all’interno delle abitazioni di Carlo Lo Russo, in via Janfolla, e di 
Walter Mallo, Paolo  Russo e VincenzoDanise al Don Guanella. Il gruppo del Don Guanella al fine di conquistare l’egemonia criminale del rione e il controllo in particolare delle piazze di spaccio, ha dato vita a uno scontro armato con il clan dei Capitoni. Il contenuto dei dialoghi registrati ha consentito di delineare uno scenario allarmante di sparatorie reciproche culminato nel recente ferimento del Mallo. Agli indagati, oltre al reato associativo, sono contestati altresì i reati di detenzione di armi (4 pistole, 1 fucile e diverse munizioni sequestrate a carico di ignoti il 14 aprile 2016 nel corso di una operazione congiunta di Carabinieri e Squadra Mobile all’Isolato 59 del rione Don Guanella).

Choc su Facebook. Sul suo profilo Facebook, citazioni bibliche, selfie con scritte inneggianti alla mentalità criminale come: 
«Siamo in un era nella quale gli interessi prevaricano i sentimenti , gente che si reputa onorata e lega in stretto contatto con gente disoronata ....noi sempre a testa alta» oppure «vengo dalla vecchia guardia quella fatta da uomini con valori nascosti, la loro umilta mi e stata trasmessa e la portero avanti sempre.... il sangue onorato vincerà». E una valanga di "Mi piace" e commenti con le immagini di pistole e bombe.

Agghiacciante coincidenza. Singolare coincidenza: Walter Mallo aveva stretto amicizia su Facebook con Luca Ciotola, il pregiudicato ucciso oggi, in casa sua - dove era ai domiciliari - a Fuorigrotta. 

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Giu. Cri.

 

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