Napoli, raid armato contro l'ambulanza: «Una lite di viabilità, poi il caos»

Napoli, raid armato contro l'ambulanza: «Una lite di viabilità, poi il caos»
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 22 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 23 Giugno, 08:04
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Sono almeno tre le persone che vengono ricercate per la lite sfociata nel sangue sabato notte al Vomero, in piazza Quattro Giornate. Sull'episodio di violenza - che ha visto coinvolto, oltre a due giovani vittime ferite brutalmente con spranghe, anche un equipaggio del 118 a bordo di un'autoambulanza - indaga la polizia.

Ma mentre si cerca di dare un nome e un volto agli aggressori, spuntano nuovi elementi investigativi inediti ed emergono anche primi dubbi sulla versione fornita dalle stesse due vittime medicate in ospedale dopo aver subìto l'aggressione a due passi dalla caserma che ospita i carabinieri della compagnia Vomero.

I due sarebbero caduti in contraddizione e le rispettive versioni non convincerebbero del tutto la polizia. Particolare che induce a ipotizzare che qualche elemento utile a ricostruire i fatti sia stato tenuto nascosto. Perché? 

Gli investigatori stanno cercando anche di approfondire quanto denunciato dall'associazione Nessuno tocchi Ippocrate, soprattutto in relazione alla comparsa di una pistola che qualcuno avrebbe estratto e puntato minacciosamente contro le vittime, una volta già poste in sicurezza a bordo dell'ambulanza. In attesa di chiarire queste lacune, emerge un particolare che finora non era noto. A scatenare la violenza nel cuore del Vomero, infatti, non sarebbe stata una rissa esplosa tra due comitive di ragazzi. La scintilla che avrebbe determinato lo scontro è da ricercare, invece, in una mancata precedenza stradale. Dunque tutto sarebbe iniziato per futili motivi di viabilità. 

E dunque tra due gruppi di persone, nel cuore della notte di sabato e in un orario che disponeva tra l'altro l'obbligo di rientro a casa alla mezzanotte, scoppia una discussione per una precedenza non data. Dalle parole si passa ai fatti, e inizia la scazzottata.

Ma non è finita. Perché, dai primi riscontri investigativi, uno dei tre aggressori si allontana improvvisamente per poi tornare dopo alcuni minuti impugnando una mazza da baseball con la quale continuerà ad infierire sulle due vittime che avevano già avuto la peggio.

Dov'era quella spranga? Forse in un'auto parcheggiata non lontano dalla piazza, o addirittura custodita in casa? A questi interrogativi potrebbe rispondere l'analisi di alcune telecamere di videosorveglianza le cui registrazioni sono state acquisite dalla Polizia di Stato (tra queste ci sarebbe anche quella posta proprio all'ingresso della caserma dei carabinieri). 

Naturalmente quest'ultimo episodio ha scosso un intero quartiere risvegliando antichi timori e nuove angosce tra i residenti. «Purtroppo - dice Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari - abolito il coprifuoco, al Vomero ci ritroviamo con i problemi di sempre, come dimostra quest'ultimo grave episodio. Il Vomero è diventato un nuovo Bronx». Sull'episodio interviene anche il presidente della Consulta della legalità della Municipalità, Aldo De Chiara, esprimendo «viva preoccupazione per l'ulteriore episodio di violenza verificatosi in piazza Quattro Giornate» invitando «le autorità competenti ad intensificare i controlli perché fatti del genere non si ripetano» e riservandosi di chiedere un incontro al prefetto Valentini. E Enzo Perrotta, della Federazione Commercio Campania, si chiede: «Cosa ne è del coordinamento interforze che una volta disegnava la presenza delle forze dell'ordine sul territorio e teneva a bada la movida nei fine settimana?». 

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