Napoli, assembramenti nel centro storico e un appello: «Fate rispettare il distanziamento»

Napoli, assembramenti nel centro storico e un appello: «Fate rispettare il distanziamento»
di Antonio Folle
Domenica 25 Luglio 2021, 18:42 - Ultimo agg. 26 Luglio, 08:30
4 Minuti di Lettura

Napoli è tra le principali città italiane che, nonostante le limitazioni legate allo stato di emergenza dovuto al Covid, stanno facendo registrare un forte incremento dei flussi turistici.  Migliaia di persone ogni fine settimana si riversano nei vicoli e nei vicoletti del centro storico, procurando non pochi grattacapi ai residenti. Secondo la normativa anti-contagio, infatti, gli assembramenti restano vietati, una regola fondamentale ma difficile da rispettare in strade strette e già abitualmente sovrappopolate. 

Negli ultimi giorni, complice la corsa al tavolino selvaggio, la situazione sta lentamente degenerando.

Molti esercenti, infatti, in barba a qualsiasi regolamento che disciplina l'occupazione di suolo pubblico, hanno installato tavolini, sedie e finanche piccoli gazebo, contribuendo così a ingolfare ancora di più il traffico pedonale. 

Una situazione, quella degli affollamenti nel centro storico della città, che ha spinto un pool di associazioni civiche a chiedere al Comune maggiori controlli e più incisività da parte degli uomini e delle donne della polizia locale che, denunciano le associazioni, in molti casi si limiterebbero semplicemente ad osservare la folla senza intervenire.

«In un paese come l'Italia - dichiara Giovanni Lombardi, presidente di Asca - dove si preferisce l'inaugurazione alla manutenzione, Napoli potrebbe essere capitale. Ci esaltiamo per i record che siamo abituati a sciorinare, ma di mantenere e preservare quel sito o bene comune non siamo assolutamente capaci, sia come cittadini che come amministrazione comunale. A volte - continua il presidente dell'Associazione Sviluppo Centro Storico - abbiamo la sensazione che il turista venga a Napoli proprio perchè si ha la sensazione di poter fare i propri comodi».

Poche ore fa Asca, insieme all'associazione No Comment e al Comitato Diritti Essenziali, ha protocollato una nota ufficiale indirizzata al vicesindaco Carmine Piscopo e all'assessore Alessandra Clemente.  

«Per come vanno le cose - ha affermato Patrizia Bussola del Comitato Diritti Essenziali - sembra che il centro antico sia affidato in autogestione, al buonsenso o all'arroganza di questo o quel soggetto. Non è così che dovrebbe funzionare. Comitati e associazioni sono stanchi di esporsi a rappresaglie verbali degli scostumati solo per aver riportato le criticità che si registrano ai Decumani. Il Comune e lo Stato - continua l'attivista - devono farsi vedere tra la gente, in divisa, in questi luoghi definiti dall'Unesco patrimonio mondiale, per tutelare la vivibilità di tutti e l'immagine culturale dei siti». 

 

Le difficoltà operative delle forze dell'ordine sono uno degli aspetti da non sottovalutare per inquadrare il problema nella giusta luce. Impedire il transito nel centro storico o calmierarlo è impossibile, nonostante qualche timido e fantasioso tentativo accennato negli scorsi anni, ancor prima del Covid. I sensi unici di marcia pedonale non hanno mai funzionato - e non poteva essere altrimenti - e le esigue forze a disposizione rendono pressoché impossibili gli interventi per sciogliere gli assembramenti che sono all'ordine del giorno. La presenza di un gran numero di venditori abusivi di merci contraffatte che contribuiscono ad accrescere la calca ed esercitano le loro attività praticamente indisturbati, chiude un quadro decisamente preoccupante. 

«Dall'ultimo censimento - la posizione di Antonio Alfano dell'associazione No Comment - i residenti del centro antico sarebbero oltre 60mila. Di questi circa il 10% ha un'auto. Facile dedurre che tra le strade dei Decumani transitano, con diritto, migliaia di auto. Dei motorini meglio non parlare - continua - molti sono pezzottati. Mancano i parcheggi e alla fine molte auto stazionano in strada. Il problema della viabilità pedonale, degli assembramenti e del caos è riconducibile anche alla cattiva interpretazione dell'occupazione del suolo pubblico da parte degli esercenti della ristorazione. In alcuni casi si arriva ad occupare anche i camminamenti pedonali. Noi - conclude Alfano - siamo solo dei portavoce, chiediamo al Comune di farsi carico del problema prima che la situazione degeneri».

La patata bollente ora passa direttamente nelle mani del vice sindaco e della super assessora che, tra le sue deleghe, annovera anche quella alla polizia municipale. Ieri sera, intanto, un vero e proprio concerto abusivo ha scatenato ulteriori polemiche nel centro storico per la presenza di centinaia di ragazzi ammassati come se il Covid - e il pericolo di contagio - non fosse mai esistito.

© RIPRODUZIONE RISERVATA