Multe e assicurazione, il trucco della targa straniera: a Napoli 40mila auto “fantasma”

Multe e assicurazione, il trucco della targa straniera: a Napoli 40mila auto “fantasma”
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 10 Novembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 11 Novembre, 07:09
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Non pagano multe, non pagano “grattini” per la sosta nelle strisce blu, per non parlare poi della tassa di circolazione, dell’assicurazione in caso di incidenti e per i vari oneri di revisione. Sono gli autisti fantasma, o meglio, gli autisti delle auto fantasma che da anni usano le strade di Napoli, occupano uno spazio oggettivo, inquinano come e più delle altre auto regolari. Insomma, ci sono da un punto di vista fisico, ma non corrispondono un euro alla città e allo Stato che le ospita. Quante ne sono e di che storia stiamo parlando? Conviene partire dai numeri: sono le 40mila autovetture immatricolate all’estero, che circolano con targhe non italiane, ma riconducibili a città polacche, rumene, bulgare, insomma quasi sempre immatricolate nei paesi dell’Europa dell’Est. Un fenomeno marcatamente napoletano (anche se non solo napoletano), alla luce delle segnalazioni che sono state formalizzate da due anni a questa parte. L’ultimo allarme prima del covid, in uno scenario che torna ad imporsi all’attenzione degli organi di vigilanza proprio negli ultimi mesi, sull’onda di una ripresa della mobilità a Napoli e nelle altre città della Campania.

Ma restiamo agli aspetti puramente formali. Come è possibile vivere a Napoli e circolare quotidianamente a bordo di auto fantasma? In quale regime si muovono le auto che sono state segnalate in tempi non sospetti? Sono intestate a studi, imprese e - in ultima battuta - a società di leasing che risultano radicate nei paesi dell’Europa dell’Est. Auto formalmente straniere ma materialmente in possesso di cittadini napoletani, che hanno fiutato l’affare o semplicemente individuato l’escamotage per vivere al riparo da tasse, ammende, sanzioni e altri grattacapi che in genere assillano gli autisti napoletani. Ma proviamo a fare chiarezza alla luce di quanto spiega al Mattino il presidente di Aci Campania Antonio Coppola: «Stando all’ultima verifica, che risale al periodo immediatamente precedente al covid, erano 40mila le auto con targhe estere che circolavano a Napoli e, per forza di cose, nelle strade della nostra regione.

Magari non sono tutte di cittadini che abitano nel capoluogo, ma è logico pensare che in prevalenza ci sia questa presenza a Napoli». E cosa è accaduto dopo la prima segnalazione fatta dagli organi di vigilanza? «Diciamo che la legge, a livello nazionale, ha corretto la norma del codice, rendendo meno agevole l’uso di auto estere per chi risiede a Napoli».

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Dunque, dov’è l’inghippo? «Anche in questo caso, fatta la legge trovato l’inganno, secondo quanto sta emergendo dagli screening più recenti: c’è chi compra l’auto in Italia, la vende a società di leasing o di noleggio in Bulgaria o in Polonia, con cui poi stipulare un contratto di noleggio. Tutto regolare sulla carta, anche se per molti si tratta di operazioni fittizie, che consentono di vivere una vita spensierata per le strade di Napoli. E di abbattere i costi. Niente bollo di circolazione, nessuna revisione, zero grattacapi a proposito di multe che sopraggiungono quando si commette una infrazione del codice della strada. Una messainscena che negli ultimi mesi viene organizzata soprattutto da parte di chi in auto ci vive e lavora, provando ad abbattere i costi. Niente tasse, sanzioni, bolli assicurativi, in un vortice di opacità destinato ad interessare il codice penale. Proviamo a ragionare sulla scorta di quanto arriva quotidianamente negli uffici notizie di reato, a proposito di sinistri, incidenti stradali, lesioni e omicidi colposi. Stando alla ricognizione fatta dagli uffici di infortunistica, accade sempre più spesso che le targhe fantasma vengano associate a episodi gravi, a proposito di sinistri stradali. Facile assonanza. 

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Chi possiede un’auto che non può essere colpita sotto il profilo fiscale e giudiziario, si muove sul territorio con una buona dose di impunità. Stesso discorso per quanto riguarda invece attività illecite più complesse, che comunque richiedono l’uso di veicoli non tracciabili. Scenario metropolitano, in una città dai tanti abusi, specie di fronte alla ristrettezza di divise della polizia municipale. Pochi vigili, parco telecamere ridotto rispetto ad un’area metropolitana così ampia, tante auto fantasma a Napoli. Quanto basta a far schizzare i tetti dei bonus assicurativi e a peggiorare la situazione sotto il profilo dell’inquinamento e della sicurezza su strada. 

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