Napoli, auto giù a Posillipo: «I nostri ragazzi sono morti invano, tutto è rimasto come sette anni fa»

Napoli, auto giù a Posillipo: «I nostri ragazzi sono morti invano, tutto è rimasto come sette anni fa»
di Maria Chiara Aulisio
Domenica 24 Giugno 2018, 09:38
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Era il 2011. La notte tra il 14 e il 15 maggio quando, poco prima dell'alba, in via Petrarca, una Mini One con a bordo tre ragazzi appena maggiorenni - Gianluca Del Torto, Oliviero Russo e Giammaria De Gregorio - sfondò a velocità la fragile ringhiera in ferro che faceva da parapetto volando nel vuoto per oltre 50 metri prima di atterrare tra gli alberi di un giardino all'altezza di piazza San Luigi. Tornavano da una serata in discoteca, al Voga di Coroglio, allegra e spensierata, trascorsa con i soliti amici, quelli di sempre. Gli stessi che da sette anni a questa parte, il 14 maggio, sul luogo dell'incidente montano una gigantografia con le foto belle e sorridenti dei tre compagni che non ci sono più.

L'ALLARME
Federica Spada è la mamma di Gianluca del Torto. Dal giorno dell'incidente che le ha portato via suo figlio, ha lanciato più volte l'allarme: «Quelle ringhiere non sono a norma, non vanno bene così. Non mi stancherò mai di ripeterlo. Abbiamo anche le fotografie della sovrintendenza che mostrano le barriere così come dovrebbero essere per legge. È chiaro che fragili come sono vanno giù subito, basta un urto anche quando le auto ci finiscono contro solo per una sbandata e l'incidente non è legato all'alta velocità. I test e le perizie, d'altronde, lo hanno dimostrato: se la ringhiera di via Petrarca fosse stata regolamentare i nostri figli probabilmente sarebbero ancora qui».

L'APPELLO
Carmine De Gregorio è il papà di Giammaria, per tutti Giammi: «Ieri mattina mi è sembrato di rivivere il giorno dell'incidente in cui ha perso la vita mio figlio. Per fortuna questi ragazzi sono salvi ed è stato un miracolo. Il problema è sempre lo stesso, lo ripeto inutilmente anche io da anni come Federica Spada: quelle ringhiere sono ad altissimo rischio, non andrebbero bene neanche per i balconi delle case private. E invece sono lì, in strade pericolose come via Petrarca e Posillipo, praticamente inutili». Carmine De Gregorio non ha dubbi: «Non ha alcun senso continuare a parlare di sicurezza ai ragazzi se poi nessuno si occupa della messa in sicurezza delle strade che vuol dire innanzitutto sostituire quelle inutili ringhiere».

LA SOLUZIONE
Nella curva di via Petrarca dove l'auto con a bordo i tre ragazzi precipitò nel vuoto, subito dopo l'incidente vennero piazzati alcuni paletti, sia per evitare la sosta sia come protezione: «Alcuni di quei paletti sono distrutti - prosegue Carmine De Gregorio - e questo vuol dire che è colpa delle auto che ci finiscono contro e che, per fortuna, si bloccano lì».

 
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