Napoli, auto-pirata a Mergellina e semafori ancora fuori uso; l’ira dei residenti: «Basta»

In rivolta i parenti di chi ha perso la vita: «Fiaccolata per tenere alta l’attenzione»

L'incrocio killer a Mergellina
L'incrocio killer a Mergellina
di Melina Chiapparino
Lunedì 5 Dicembre 2022, 23:42 - Ultimo agg. 7 Dicembre, 09:04
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«Una fiaccolata per non far spegnere l’attenzione sulla sicurezza stradale». Nella voce di Antonella Masella c’è ancora la frustrazione per non aver ottenuto il cambiamento invocato a suon di proteste e manifestazioni a Mergellina. La 56enne napoletana, insieme alle famiglie coinvolte come lei negli investimenti pedonali che hanno spezzato la vita a tre persone, aveva chiesto con l’appoggio di comitati e associazioni, maggiore sicurezza a cominciare dall’attivazione di quattro semafori in piazza Sannazaro.

Tra la fine di agosto e metà ottobre, la morte della 34enne Elvira Zibra e di Giuseppe Iazzetta, 62 anni, marito di Antonella e Alessandra Navarra, investiti mentre stavano attraversando la strada, ha scatenato lo sdegno dei residenti di Mergellina.

Oggi più che mai con la mancata attivazione dei semafori, fermi da anni sul giallo lampeggiante, famiglie e abitanti si sentono abbandonati. Per questo motivo torneranno in strada con una fiaccolata per «chiedere più sicurezza e l’attivazione dei quattro semafori». 

«Dal 23 novembre assistiamo a sopralluoghi tecnici che non risolvono la situazione», spiega Antonella, tra le promotrici della fiaccolata che partirà dalle strisce pedonali dove ha perso la vita il marito, Giuseppe Iazzetta, ingegnere dell’Alenia. Giuseppe stava attraversando sulle strisce regolate dai semafori che lampeggiano sul giallo da dieci anni e la sua morte ha sconvolto il quartiere a distanza di meno di due settimane da quella di Elvira, la ragazza di origini tunisine travolta da un centauro a via Caracciolo la notte tra il 28 e il 29 agosto. «I dissuasori sonori non bastano» fa sapere Alba Pazzi madre della giovane che punta il dito sulla necessità di «dossi sulla carreggiata al fine di impedire che la strada specie di notte, si possa trasformare in una pista da corsa». Al coro si uniscono i parenti di Alessandra Navarra, la 62enne investita, sempre sulle strisce, davanti alla galleria “Quattro Giornate” di via Piedigrotta lo scorso 11 ottobre: «Serve incrementare la sicurezza stradale in un quartiere ormai ad alto rischio».

Un dato che aumenta la preoccupazione dei residenti riguarda proprio l’incremento del numero di tamponamenti e sinistri che continuano a verificarsi in zona. «Negli ultimi giorni su via Caracciolo ci sono stati altri incidenti che hanno coinvolto anche un ciclista» racconta Francesco Basile, collega di Elvira che ha costituito un comitato per raccogliere le firme e richiedere l’installazione dei dossi sull’arteria stradale del lungomare. «Non si è trattato di incidenti gravi ma questo ci allerta ancora di più per la mancanza dei dossi, dei semafori attivati in piazza Sannazaro e di un’illuminazione adeguata per lo spartitraffico» ribadisce Francesco che, come tutti i residenti, denuncia la pericolosità della zona compresa tra via Caracciolo e Piedigrotta: «Una pista di formula uno - dice - soprattutto la sera con ragazzi che impennano sulle moto e macchine che corrono». 

 

L’attivazione dei semafori è al centro delle manifestazioni organizzate dal deputato Francesco Borrelli che ha annunciato proposte di legge più dure in merito alle responsabilità per gli incidenti stradali. «Capisco la rabbia dei residenti che con la mancata e rimandata attivazione dei semafori sentono le istituzioni lontane ma qui non si tratta solo di un provvedimento che consegue alle tre morti - aggiunge Borrelli - ma si tratta di scongiurare l’eventualità di altri incidenti e investimenti mortali». 

Borrelli, che sarà presente alla fiaccolata, ha annunciato anche una manifestazione per il 19 dicembre in memoria di Christian, morto a poco più di tre anni, anche lui investito da un’auto mentre era sul marciapiede nel suo quartiere alla Loggetta. 

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