Napoli, auto precipita a Posillipo, i giovani feriti: «È stata solo una fatalità»

Napoli, auto precipita a Posillipo, i giovani feriti: «È stata solo una fatalità»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 18 Novembre 2017, 11:06 - Ultimo agg. 11:08
3 Minuti di Lettura

Il pensiero fisso ora è per Luca Moreno, ancora ricoverato in Rianimazione al Cardarelli per un edema alla colonna vertebrale. Mario Sinfarosa, 22 anni di Fuorigrotta, lo ripete spesso mentre è al telefono, sfinito da dolori lancinanti poco prima di recarsi nuovamente in ospedale da dove si era fatto dimettere.

Prima di tutto come si sente?
«Abbastanza bene a parte queste fitte alla schiena. Il dolore è insopportabile, sto aspettando che mia madre rientri dal lavoro per tornare al San Paolo e restare lì i giorni necessari. Ho sbagliato a firmare l'uscita, ma non volevo allarmare mia madre».

Ha notizie di Luca, ancora ricoverato in Rianimazione?
«In mattinata sono andato da lui e da quello che hanno riferito i medici la situazione è disperata. Potrebbe passare il resto della vita su una sedia a rotelle. Un dramma».

Ricorda la dinamica dell'incidente?
«Poco, alcuni frammenti mi mancano. Eravamo in via Orazio e stavamo rientrando a casa, a Fuorigrotta, provenendo da Pozzuoli. Io ero seduto dietro e stavo chattando al telefono, quindi non vedevo la strada, ma ricordo un botto tremendo: da quello che ho capito era l'impatto con un palo. Poi il volo e una volta atterrati sono uscito dal finestrino e mi sono steso a terra. Da questo momento in poi ho capito poco: vedevo Andrea Fari con le mani sanguinanti, come sotto shock, e tante persone intorno a Luca. Mi sono alzato, gli ho chiesto come stava e lui ha risposto tutto a posto, ma era immobile. Poi ho visto tra i soccorritori un gruppo di amici che per caso erano alla paninoteca che c'è lì, alcune ragazze, poi sirene, ambulanze, caos... Infine io e Andrea siamo partiti con la stessa ambulanza e lui piangeva disperato».

Senta, non è che chi guidava stava correndo troppo?
«Questo proprio non lo so valutare. Ero troppo distratto dal cellulare, ma non mi pare».

Avevate bevuto? Avevate fatto uso di stupefacenti?
«Ci hanno prelevato il sangue, quindi tutto risulterà dalle analisi. Siamo andati a Pozzuoli per mangiare un panino e bere una birra, questo è tutto. Siamo ragazzi normali: io lavoro in un centro scommesse, Andrea fa il cameriere in un bar di Posillipo, Luca è sbarcato da poco da una nave e doveva iniziare a lavorare anche lui nello stesso bar. Andrea, che era alla guida, non fa uso di droghe, neanche leggere, glielo assicuro. Qualche anno fa ebbe un incidente in scooter e restò in coma per molto tempo: da allora deve assumere farmaci. Quanto è successo, è colpa di una fatalità».
 

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA