Napoli, babygang scatenate: ecco la mappa della paura

Napoli, babygang scatenate: ecco la mappa della paura
di Giuseppe Crimaldi
Martedì 30 Aprile 2019, 07:30 - Ultimo agg. 11:30
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Escono di casa quando è già buio e si radunano a gruppi di cinque-dieci persone. Spesso non hanno ancora 18 anni, ma portano addosso già il coltello. Sono almeno cinque le destinazioni più battute dalle baby gang napoletane nei giorni della movida, e i raduni vengono puntualmente accompagnati da appuntamenti lanciati sui social o nei gruppi più o meno segreti delle chat. Inutile dire che in testa alle destinazioni preferite dal «branco» c'è la zona dei baretti di Chiaia, ma - a ben guardare - l'operazione del controllo del territorio cittadino nei fine settimana diventa un complicato rebus, poiché per prevedere dove e quando potranno esplodere liti e risse servirebbe un veggente.
 
Da tempo i carabinieri tengono sotto osservazione quello che pare essere uno dei punti base di ritrovo per le bande giovanili più agguerrite. È piazza Carlo III. È qui che convergono, ogni sabato pomeriggio, decine e decine di giovanissimi provenienti soprattutto da Secondigliano, San Pietro a Patierno, Poggioreale e da alcuni rioni periferici nei quali è alta la percentuale di microcriminalità e criminalità organizzata. E nei giardinetti che guardano all'Albergo dei Poveri si decide che piega dare alla notte. Dal Rione Sanità, invece, frotte di ragazzi si concentrano nella zona di via Foria e piazza Cavour. Dal Borgo Sant'Antonio Abate decine di gruppi si danno appuntamento, invece, lungo il corso Garibaldi e fino a Porta Capuana.

Dal venerdì sera fino a domenica notte per chi vive ai Quartieri e al Pallonetto di Santa Lucia c'è una destinazione obbligata: piazza Trieste e Trento, quella stessa che negli ultimi anni è diventata un'arena violenta. Fiumane di ragazzini (tutti rigorosamente senza casco) a bordo di scooter che sciamano incuranti di regole e leggi sfrecciando anche sui marciapiedi. Qui recentemente si sono verificate anche due drammatiche sparatorie, e solo per un caso non c'è scappato il morto.

La zona collinare resta sempre una delle «sorvegliate speciali» nelle nottate del fine settimana. Dalla zona dei baretti di via Aniello Falcone fino a via Scarlatti e piazza Vanvitelli, terminal ideale per le nutrite comitive provenienti soprattutto da Scampia e Marianella, tra le quali si confondono spesso purtroppo vere e proprie bande di teppisti.

Anche qui sono stati rinforzati i dispositivi di controllo. Due anni fa in via Merliani - nel cuore dell' isola pedonale vomerese - un gruppaccio di giovanissimi aggredì due ragazzi, ferendo un 15enne con una coltellata al petto.

Altra zona ad altissimo rischio risse e scontri resta quella del lungomare. Sebbene il piano dei controlli di polizia, carabinieri e finanza abbia negli ultimi mesi arginato il fenomeno delle violenze, con l'arrivo della bella stagione tornano i rischi e i timori. Nel tratto compreso tra Castel dell'Ovo e la Villa Comunale si sono verificati fatti anche gravissimi: dal giovane incensurato che dopo aver subìto il furto di un motorino si armò di una pistola e svuotò il caricatore sparando all'indirizzo di alcuni parcheggiatori abusivi, fortunatamente senza centrarli, ad una lunga serie di accoltellamenti e pestaggi di persone (molti anche i minorenni), vittime incolpevoli dell'assurda violenza del branco. Le aree di Mergellina e di Chiaia vengono prese d'assalto anche da gruppi di giovanissimi pregiudicati provenienti dai quartieri dell'area occidentale, a cominciare dal Rione Traiano. Come per piazza Carlo III, anche in questo caso le bande si danno appuntamento nei giardinetti di piazzale Tecchio per «programmare» lo svolgimento della nottata.

Merita un capitolo a parte l'area compresa tra piazza del Gesù, i Decumani e il corso Umberto. Qui a dettare legge sono alcuni gruppetti di ragazzi spesso riconducibili agli ambienti della piccola delinquenza, quando non addirittura agli ambienti della criminalità organizzata.

E sono guai quando questi soggetti escono armati. Stese a parte, le aggressioni (anche a scopo di rapina) restano purtroppo all'ordine del giorno. Non mancano anche qui gli episodi di gratuita violenza: e a farne le spese, come dimostrano certi precedenti, sono quasi sempre altri ragazzini, vittime innocenti di una follia senza senso.
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