Napoli, 15enne accerchiato da quattro persone e accoltellato al petto: è grave

Napoli, 15enne accerchiato da quattro persone e accoltellato al petto: è grave
di Luigi Sabino
Giovedì 4 Agosto 2022, 17:12 - Ultimo agg. 20:03
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Accerchiato dal branco, pestato a sangue e, infine, ferito con un fendente al petto. Vittima della brutale aggressione un ragazzo di appena 15 anni, ricoverato presso l’ospedale Cardarelli dalla scorsa notte. Le sue condizioni, nonostante la brutta ferita, sono tali da non far temere per la sua vita anche se, al momento la prognosi resta riservata. L’episodio, secondo una prima ricostruzione, sarebbe avvenuto in via Caprera, nel quartiere Miano.

La vittima, non è chiaro se fosse da sola o in compagnia di amici, sarebbe stata avvicinata da almeno quattro persone in sella a scooter che, dopo averla insultata, avrebbero iniziato a colpirla con calci e pugni causandogli diverse lesioni.

Non contenti del risultato, avrebbero alzato il tiro. Uno degli aggressori, infatti, ha messo mano a una lama, forse un coltello a serramanico, e si sarebbe scagliato sul ragazzino, ferendolo all’emitorace sinistro. Quindi la fuga degli aggressori mentre la vittima, dopo i primi soccorsi, è stata subito accompagnata in ospedale per le cure del caso. 

Immediato l’allarme lanciato alle forze dell’ordine che si sono messe a caccia degli aggressori. Le indagini, affidate alla polizia di Stato, al momento, non sembrano escludere nessuna pista, compresa quella della criminalità organizzata. Solo poche settimane fa, non a caso, nei pressi della rotonda di Capodimonte, si registrò un episodio del tutto simile. In quell’occasione, ad avere la peggio, fu un pregiudicato del rione Traiano che, agli investigatori che lo interrogavano, riferì di essere stato, anche lui, massacrato di botte da un gruppo di almeno quattro persone arrivate in sella a potenti scooter. L’uomo, che a seguito del pestaggio ha riportato diverse fratture al volto, non ha, però, riferito altri elementi utili per arrivare all’identificazione dei responsabili. Non solo. Subito dopo essere stato medicato, ha lasciato la struttura ospedaliera senza nemmeno voler sporgere denuncia.

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Due episodi che, secondo gli investigatori, non è escluso possano essere in qualche modo collegati e, soprattutto, essere riconducibili a quelli che sono gli attuali assetti criminali di Miano, dopo i fermi avvenuti poco tempo fa. Fermi che potrebbero aver ridisegnato la geografia malavitosa della zona. A finire in manette, con l’accusa di estorsione aggravata, sono stati, infatti, otto presunti appartenenti al sodalizio riconducibile alla famiglia Perfetto, storica compagine malavitosa un tempo organica al dissolto clan Lo Russo. Il gruppo, che avrebbe anche legami con gli Scognamiglio, attivi nella zona di Chiaiano, negli ultimi tempi avrebbero preso il controllo di buona parte di Miano.

Ora, però, con l’uscita di scena di quelli che sono considerati gli esponenti apicali della cosca, non è escluso che qualcuno abbia tentato di occupare i vuoti di potere che si sono venuti, inevitabilmente, a creare. Tentativi, però, frustrati da chi dei Perfetto è rimasto ancora sul territorio e che non avrebbe scrupoli a ricorrere alla violenza per difendere quello che ritengono il loro feudo. Altra ipotesi, anche questa ritenuta non trascurabile, è che quanto accaduto in via Caprera possa essere l’ennesimo episodio da attribuire alla sempre più dilagante violenza giovanile. Un fenomeno dalle dimensioni preoccupanti e che non riguarda solo le periferie popolari ma tutto il comprensorio cittadino.

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