Napoli, colpo grosso della banda del buco a piazza Carità: è caccia al basista

Napoli, colpo grosso della banda del buco a piazza Carità: è caccia al basista
di Melina Chiapparino e Leandro Del Gaudio
Martedì 4 Giugno 2019, 07:30 - Ultimo agg. 10:27
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Sapevano esattamente come agire e conoscevano alla perfezione ogni angolo della banca che hanno ripulito, fuggendo via da un buco sul pavimento. Un bottino da 100mila euro, nessun passo falso e pistole puntate contro i dipendenti nel piano dalla precisione «chirurgica», messo a segno ieri pomeriggio a Napoli, nell'agenzia della Banca Popolare di Milano in piazza Carità. Ora che anche il più piccolo dettaglio è da osservare sotto la lente di ingrandimento degli investigatori, continuano ad emergere particolari che rafforzano la convinzione di una rapina studiata scrupolosamente a tavolino, a cominciare dalla sigillatura dei tombini nelle vicinanze dell'istituto di credito, chiusi con assi di legno per rallentare l'azione della polizia e complicare le perlustrazioni dei condotti fognari.
 
Ma veniamo ai fatti, nel tentativo di ricostruire l'ultimo colpo della banca del buco, in una delle zone più trafficate del centro cittadino. L'irruzione dei malviventi è avvenuta nel primo pomeriggio, subito dopo l'orario di chiusura al pubblico quando nella filiale non c'erano più clienti ma solo dipendenti e funzionari. Secondo una prima analisi compiuta dalle forze dell'ordine, ad emergere dal sottosuolo dove era stato praticato un foro, sono stati quattro uomini che indossavano una tuta bianca, i guanti e avevano il volto parzialmente coperto. Kit e tecnica da manuale del crimine predatorio.

I malviventi, che sono sbucati dai locali adibiti ad archivio, erano armati e, una volta, dentro hanno tenuto gli impiegati in ostaggio per più di mezz'ora aspettando i timer di apertura delle casseforti e costringendoli a consegnare loro il denaro che doveva essere caricato nel bancomat. Il bottino, secondo una prima stima, dovrebbe essere di circa centomila euro e si trattava di soldi già pronti e sistemati per caricare i bancomat. Durante la rapina, i malviventi hanno tenuto sotto scacco i dipendenti minacciandoli con le pistole per poi fuggire dallo stesso buco da cui avevano fatto irruzione in banca. Sul posto sono giunti gli uomini delle «Volanti» della polizia, Dante 11, e gli equipaggi dell'ufficio prevenzione generale della Questura che hanno proceduto ai primi sopralluoghi insieme con gli agenti della polizia scientifica, i sommozzatori e gli addetti del Comune di Napoli per il sistema fognario. Un piano studiato per giorni, probabilmente grazie a un esperto del sottosuolo, una persona in possesso della mappa dei cunicoli sotterranei. Inchiesta affidata al pool di magistrati guidato dal procuratore aggiunto Rosa Volpe, caccia aperta a possibili basisti o informatori che hanno offerto agli uomini talpa le indicazioni necessarie per consumare il colpo perfetto. Orari e sistemi di protezione, abitudini degli impiegati, finanche i turni del lavoro erano a conoscenza di quelli della banda del buco. Ma non è andato tutto liscio, secondo una prima valutazione degli inquirenti. Probabile che puntassero a un bottino più alto, anche alla luce del carattere dispendioso di un colpo messo a segno passando attraverso il reticolo fognario. Caccia a possibili indizi lasciati nella fuga da parte degli uomini talpa.
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