Massimo (nome di fantasia) anche ieri ha preparato lo zainetto rosso e blu. Ha indossato la polo più bella e con il sorriso stampato sul volto ha chiesto alla mamma: «Andiamo a scuola?». Da giorni gli viene detto «la maestra è ammalata» o «la scuola oggi è chiusa» e lui torna in cameretta deluso. Massimo ha un disturbo dello spettro autistico e per due anni grazie alla brava insegnante di sostegno è riuscito a migliorare tanto. È un bambino di nove anni assai indipendente e socializza con armonia con i compagni di classe.
Ma quest'anno ancora non è riuscito a fare un solo giorno di scuola perché l'istituto Sacro Cuore non ha più la maestra di sostegno per lui. «È andata via, accettando un incarico statale» chiarisce la dirigente scolastica Paola Mazara che sui tempi di comunicazione alla famiglia così ravvicinati al primo giorno di scuola, e che impedisce una soluzione alternativa, preferisce non dare chiarimenti perché «lo faremo solo nelle sedi opportune».
Regolarmente iscritto nei tempi previsti per legge, alla madre è stato comunicato «un problema amministrativo» solo il 4 settembre durante la giornata di orientamento e accoglienza. L'inizio anno scolastico al Sacro Cuore è stato il 6 settembre e Massimo è entrato in classe per poi essere invitato a uscire subito dopo che in segreteria era stato spiegato che «l'insegnante di sostegno per lui non c'era», dice la mamma, e quindi non gli è stato permesso di restare a scuola. «Questa situazione nasce da due problemi che sono sopraggiunti. Inoltre, abbiamo cercato una sostituta ma c'è il problema dei titolati a livello regionale, non solo nostro ma per tante scuole della Campania».
Tuttavia, l'istituto Sacro Cuore afferma di essersi attivato «per trovare una soluzione per il bambino, affinché non perda altri giorni di scuola e riprenda le attività che gli hanno procurato benessere psicofisico». Sull'eventualità di fargli frequentare comunque la scuola, la dirigente Mazara lo esclude categoricamente: «Ci sono delle responsabilità, è un bambino non autonomo in alcune abilità e ha bisogno necessariamente dell'insegnante di sostegno».
La mamma di Massimo si è attivata contattando le scuole parificate e statali e chiedendo di inserire il bimbo ma nessuno può, come c'era da aspettarsi, essendo già ripartite le classi e i docenti da mesi, cioè quando si sono chiuse lo scorso inverno le iscrizioni. A oggi è quindi impossibile trovare una sede alternativa per permettere al bambino di procedere nel suo processo integrativo e didattico. «Abbiamo chiesto all'Ufficio scolastico regionale di darci una mano per trovare una soluzione valida e adeguata alle esigenze del bambino» continua la dirigente dell'istituto Sacro Cuore che però non è in grado di poter fornire una tempistica, essendo un problema, quello del reperimento di docenti di sostegno, molto sentito a livello regionale. La famiglia di Massimo intanto è seguita dall'avvocato Simona Marotta e ha denunciato ai carabinieri la condotta dell'istituto «che a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico ha ritenuto informarmi del problema della mancanza del sostegno per Massimo. Abbiamo iscritto nei tempi di legge Massimo, abbiamo pagato la sua iscrizione a giugno. Non abbiamo mai ricevuto nessuna mail o telefonata dai loro uffici, ogni affermazione contraria dovrà essere dimostrata: sono disposta a consegnare cellulare e computer agli organi preposti per una perizia».
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di Mariagiovanna Capone
Martedì 17 Settembre 2019, 07:00
- Ultimo agg. 12:09
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