Napoli al buio: cavi rotti
e impianti in tilt tra Centro storico e Chiaia

Napoli al buio: cavi rotti e impianti in tilt tra Centro storico e Chiaia
di Gennaro Di Biase
Venerdì 3 Gennaio 2020, 08:07 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 09:04
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La Napoli spenta. Strade buie, cabine distrutte dal maltempo, cavi tranciati durante gli interminabili scavi ai sottoservizi partenopei, impianti elettrici vecchi di cinquant'anni. Non è un periodo affatto semplice per l'illuminazione cittadina. I blackout sono ovunque, le criticità sono sparse a macchia di leopardo su ogni zona della città. Dal Vomero all'Arenella, da Fuorigrotta a Piedigrotta, da Chiaia al centro storico. Ogni via buia ha un problema specifico, ovviamente, ma tra tutte le cause spiccano «le infiltrazioni d'acqua dovute alle bufere e i cantieri», spiega l'assessore Ciro Borriello. Lo confermano preoccupati anche i presidenti di I e V Municipalità. E, a proposito, ben sei parlamentini partenopei su dieci sono stati coinvolti nei disagi dell'illuminazione delle ultime settimane.

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LA MAPPA
La mappa dei disagi dell'ultimo mese non ha risparmiato nessuna zona. Buio ieri in zona piazza Sannazaro-Torretta, dove c'è un guasto «all'interno del cantiere della Linea 6 e si spera di riuscire a iniziare le operazioni nelle prossime ore», spiegano da Palazzo San Giacomo. Via Giordano Bruno, a pochi metri da palazzo Guevara, crollato e ricostruito sulla Riviera, è buia. Se non fosse per le luminarie natalizie sarebbe difficile fare un passo. Diversi lampioni spenti anche in piazza, all'altezza della statua di Giordano Bruno. Poco più in là, in viale Gramsci, i lampioni sono stati spenti per «tutta la seconda metà di dicembre - sospira Alessandro Autore del bar Bentornata Elena - Passare le festività al buio è stato un peccato anche per gli affari. I residenti hanno spesso «paura di sera». La stessa «paura» c'è in centro, tra corso Umberto e piazza Mercato. Se è rientrato il grave guasto alla cabina dei Decumani in zona Università - che nei giorni scorsi ha provocato buio anche a Port'Alba - «in vico Spicoli, vico Barre e via Antonietta De Pace sono mesi che mandiamo invano segnalazioni alla Citelum - dice Ciro Cinquegrana, consigliere della II Municipalità - In zona abitano molti anziani, e sono spaventati. Incredibile che, con il boom turistico, il centro storico venga tralasciato». Festività senza luce anche a Fuorigrotta-Bagnoli a causa di un incendio in un cunicolo, tra viale Giochi del Mediterraneo e via D'Alessandro, e al Vomero, tra via Ribera, via Mascagni e via Longo (situazioni rientrate nelle ultime ore). In centro, tra Port'Alba, Santa Chiara e San Gregorio Armeno, le luminarie natalizie funzionano «a mezzo servizio». Le stelline spente sono più di quelle accese. Grave la situazione in corso Umberto, dove non si contano i lampioni spenti. La statua di Ruggiero Bonghi, appena restaurata, è circondata da sei lampioni tutti bui, come buia è l'adiacente Porta di Massa. Anche in via Cilea, vico Spadaro e via Costantinopoli si trovano lampioni disattivati. I problemi di intermittenza sono dappertutto. «Abbiamo dovuto fare diverse segnalazioni nel mese di dicembre - spiega Francesco De Giovanni, presidente della I Municipalità - Per dieci giorni è stata spenta una parte della Riviera: via Bausan, piazzetta Ascensione, il quadrilatero a monte di Largo Pignatelli».

LE CAUSE
Sono 70mila i punti di illuminazione di Napoli, e 60 gli operai di Citelum. Ma questo dato non spiega le recenti criticità. «L'80% dei guasti - dice l'assessore comunale Ciro Borriello, che ha la delega all'illuminazione urbana - si deve al maltempo, e all'acqua che si infiltra nei cunicoli o danneggia le cabine. Altre volte incidono il sovraccarico o la presenza di cantieri. I rapporti con Enel sono buoni, ma a volte bisogna aspettare l'intervento di Enel o le autorizzazioni per entrare in aree di cantiere (come a Chiaia in questi giorni). Se Enel non arriva a staccare l'elettricità, Citelum non può intervenire. E questo può rallentare le operazioni. Gli impianti sono molto vecchi: risalgono al Sessanta, quelli del centro hanno 50 anni. Oggi li stiamo efficientando con la sostituzione di motori e lampade. Siamo partiti dalle periferie: Scampia, Barra, Fuorigrotta. Entro due anni completeremo anche il centro. Sono stati stanziati 60 milioni di euro in 12 anni, un terzo di fondi comunali, un terzo dall'Ue e un terzo riguarda soldi risparmiati da un piano di efficientamento dell'illuminazione del 2008». Impianti vecchi, insomma, che le bufere feriscono facilmente.
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