Bollette e tasse record, per i napoletani stangata da 200 euro al mese

Dal caro benzina all'aumento dell'addizionale Irpef, è un salasso

La tabella degli aumenti
La tabella degli aumenti
di Valerio Iuliano
Giovedì 5 Gennaio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 18:53
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Il nuovo anno non porterà una frenata del caro-prezzi. Nel 2023, anzi, i napoletani spenderanno mediamente 200 euro al mese in più rispetto ai dodici mesi precedenti. Il 2022 è stato caratterizzato dal vertiginoso aumento dell’inflazione, fino a livelli mai toccati dagli anni ’70 del secolo scorso. Una continua corsa verso l’alto che, per ora, non accenna ad arrestarsi. Impossibile stabilire quando la galoppata dell’inflazione si fermerà ma, in ogni caso, gli effetti della spirale inflattiva si sentiranno ancora a lungo.

La crisi energetica è destinata a determinare quasi sicuramente conseguenze irreversibili soprattutto sulle voci di spesa più rilevanti. I prezzi, secondo gli analisti più accreditati, non torneranno mai più ai livelli di due anni fa.

Per le famiglie napoletane si preannuncia un 2023 persino più complicato dell’anno precedente. Gli aumenti riguarderanno tutti i beni essenziali, cui si aggiungerà la fiscalità locale e, soprattutto, l’ulteriore rialzo dei tassi di interesse sui mutui, corredato dal consueto incubo del caro-bollette. 

Secondo il Codacons, dal totale degli incrementi delle voci di spesa nel 2023 scaturirà, per un nucleo familiare medio, un aggravio complessivo di circa 2400 euro. Un totale che non tiene conto del rincaro dei carburanti, che è possibile quantificare con i prezzi attuali in 219 euro annui (per un totale di oltre 2600 euro), e soprattutto delle bollette di luce e gas.

In quest’ultimo caso, le stime sono particolarmente complicate, per la difficoltà di prevedere gli sviluppi della guerra in Ucraina e le oscillazioni del mercato. 

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Alimentari

Il carrello della spesa pesa in maniera decisiva sui bilanci delle famiglie. Il costo del cibo è arrivato a livelli impensabili fino a un anno e mezzo fa. A Napoli l’Istat ha segnalato a novembre - con l’ultimo dato disponibile - un incremento che sfiora il 12 per cento su base annua. Un dato persino superiore al tasso medio di inflazione dell’11,2 per cento. La previsione del Codacons è che per i prezzi al dettaglio potrebbe iniziare un lento calo rispetto agli attuali record, ma rimarranno comunque su livelli molto elevati. L’aggravio di spesa stimato è di 507 euro. 

Trasporti 

Gli spostamenti, soprattutto in aereo e su nave, costeranno di più, per effetto delle tariffe del comparto trasporti che risentono della crisi energetica e dello stop al taglio delle accise sui carburanti. Il Codacons stima l’aggravio complessivo in 490 euro annui. Mentre l’Unione nazionale consumatori segnala i voli intercontinentali al secondo posto della Top ten di tutti i rincari dello scorso anno - alle spalle dell’energia elettrica su mercato libero - con il 101 per cento in più su base annua. Al quarto posto i voli nazionali. 

Tariffe telefoniche

Le compagnie telefoniche stanno aggiornando i listini per adeguare tariffe e offerte al nuovo quadro economico. Già in arrivo le comunicazioni di modifiche delle condizioni contrattuali ai clienti. Tra telefonia fissa e mobile la maggiore spesa annua si aggirerà, a giudizio del Codacons, intorno ai 30 euro per nucleo familiare.  

Rc auto 

Secondo le stime dell’associazione, le tariffe Rc auto, che hanno già iniziato negli ultimi mesi del 2022 ad invertire la rotta, sono destinate a salire ulteriormente nel 2023, con un rincaro stimato in 18 euro a famiglia. Per Napoli si tratta, forse, di una previsione ottimistica. La città resta al primo posto in Italia nella graduatoria dei prezzi delle assicurazioni. 

Mutui

Il rialzo dei tassi di interesse sui mutui fissato, nei mesi scorsi, dalla Bce tra i più alti degli ultimi 20 anni, è destinato ad avere un seguito. A dicembre la Bce ha annunciato per il 2023 una politica di aumento dei tassi a oltranza, in chiave anti-inflazione. Le conseguenze per chi ha stipulato in passato mutui a tasso variabile sono disastrose. Per il presidente dell’Abi Patuelli è necessario rivedere l’intenzione di procedere con nuovi aumenti. Ma, se il rialzo dei tassi dovesse essere confermato, per i mutuatari si prevede un periodo gramo. «Chi ha acceso un mutuo a tasso variabile deve mettere in conto - stima il Codacons - una maggiore spesa per le rate pari a 1.260 euro nel 2023». In base alla legge di Bilancio, le banche dovranno rinegoziare i contratti a tasso fisso in favore dei clienti che stanno rimborsando un tasso variabile. Ma la misura riguarderà solo alcune categorie. Il mutuo dovrà essere inferiore ai 200mila euro e il reddito Isee di chi rinegozia il contratto al di sotto dei 35mila euro annui. 

Fiscalità locale

Dal primo gennaio è scattato per Napoli l’aumento dello 0,1% dell’addizionale comunale Irpef. «È una misura - spiega il presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Napoli Eraldo Turi - che deriva dall’impegno preso dal Comune all’atto della firma del patto per Napoli tra il sindaco Manfredi e l’allora presidente del Consiglio Draghi. Lo stesso ulteriore incremento è previsto a partire dal 2024. Va comunque evidenziato che è stata stabilita una soglia di esenzione per i redditi fino a 12mila euro. Un ulteriore incremento dei tributi locali è legato all’aumento della tassa di imbarco aeroportuale, anch’esso previsto dal patto per Napoli a decorrere dal 2023». L’aumento delle imposte non arriva solo dal Comune. «Molti contribuenti - aggiunge Turi - hanno subito l’incremento dell’addizionale regionale, per la quale è stata prevista una differenziazione per scaglioni di reddito già dal 2022 con aliquote che vanno dall’1,73% al 3,33%, a fronte della precedente aliquota unica pari al 2,03%. Auspichiamo che il Comune di Napoli aderisca allo stralcio dei ruoli per sanzioni e interessi fino a mille euro affidati all’Agente della Riscossione nel periodo primo gennaio 2000-31 dicembre 2015, decisione che la Legge di Bilancio 2023 rimette ai singoli Comuni in relazione ai carichi di propria competenza». Il Codacons stima un impatto delle imposte locali di 45 euro a famiglia.  

Bollette luce e gas

Impossibile prevedere gli sviluppi futuri su questo fronte. Ma se i prezzi restassero quelli attuali, per la famiglie si preannunciano cupi scenari. Secondo l’Unione nazionale consumatori «la spesa totale nel 2023 arriverebbe per l’energia elettrica alla cifra lunare di 1434 euro, che sommati ai 1714 del gas dovuti all’aggiornamento recente, determinano una stangata complessiva pari a 3148 euro». All’aumento dei prezzi non corrisponde un aumento dei salari che anzi nel tra il 2007 e il 2020, secondo l’Istat, si sono ridotti del 10%. «I contratti nazionali di lavoro - spiega il segretario della Uil Giovanni Sgambati - sono stati rinnovati con un criterio che non garantisce una copertura al 100 per cento. E soprattutto nei rinnovi contrattuali degli ultimi anni non viene calcolato il prezzo dei beni energetici. Occorrono aumenti contrattuali superiori alla media e interventi straordinari».

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