Scooter incendiato a Borrelli, la pista: «Abusivi e ormeggiatori nel mirino»

Scooter incendiato a Borrelli, la pista: «Abusivi e ormeggiatori nel mirino»
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 8 Luglio 2019, 07:30 - Ultimo agg. 13:27
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Parcheggiatori e ormeggiatori abusivi, quelli - per intenderci - che affollano in estate la zona di riva fiorita. Partono da qui le indagini sull'incendio dello scooter del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, consumato nella tarda mattinata di sabato.
 
Una pista doverosa, ma non esclusiva, di fronte alle tante denunce che il consigliere regionale firma in prima persona nella sua attività politica e giornalistica, contro varie forme di illegalità (in strada, ma anche in alcuni contesti istituzionali, come quelli legati al mondo della sanità).

Da tempo bersagliato da offese e minacce (tanto che sul suo conto esiste finanche un profilo su whatsapp consultato da alcuni abusivi della sosta), Borrelli torna sugli scudi nel pieno della nuova inchiesta che stava conducendo sulle condizioni in cui versa una parte del litorale posillipino.

Indagano squadra mobile e digos, probabile che il suo caso - alla luce dell'incendio del mezzo - possa finire al centro di un comitato per l'ordine pubblico, per decidere l'opportunità di riservare una tutela ad hoc nei confronti del politico-giornalista, dopo l'incendio del suo scooter.

Ma andiamo con ordine a ripercorrere gli eventi di sabato mattina. Per ovvi motivi precauzionali, Borrelli aveva parcheggiato il ciclomotore (parliamo di una Honda 125) ad una certa distanza dal suo sopralluogo, finalizzato a testimoniare con l'ausilio di immagini e riprese video lo scempio nella caletta di riva fiorita.

Solito andazzo di parcheggiatori abusivi che di notte rendono impossibile finanche ai residenti di rincasare, attività commerciali sbocciate in modo sospetto (indagini su concessioni e licenze), per non parlare poi degli ormeggi: in quest'ultimo week end lo specchio d'acqua antistante riva fiorita era pieno di barche, facile immaginare fenomeni di abusivismo anche su questo punto.

Sabato notte, Borrelli è stato ascoltato dalla Mobile fino a tarda notte, indicando anche alcuni punti sospetti. Durante il sopralluogo (quello di sabato non era il primo), Borrelli ha notato un paio di soggetti che lo avevano preso di mira, fissandolo con lo sguardo in modo strano, decisamente anomalo.

Anche sull'allarme lanciato dopo le fiamme allo scooter è avvenuto in modo sospetto, con una persona che sembrava interessata soprattutto ad attirare l'attenzione del consigliere, più che a realizzare un vero e proprio soccorso.

Indagini in corso, mentre Borrelli incassa la solidarietà di esponenti delle forze dell'ordine e degli inquirenti. E non è tutto. È di ieri la richiesta di Antonio Manfredi, direttore del Cam di Casoria (un museo di arte moderna), di poter usare la carcassa del mezzo bruciato (ovviamente dopo il dissequestro) come allestimento di arte contemporanea, all'interno della sala Saviano. Un modo per poter rappresentare l'ennesimo colpo di coda del crimine e dell'illegalità a Napoli.
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