Borseggiatori a Napoli
ecco la mappa del rischio

Borseggiatori a Napoli ecco la mappa del rischio
Martedì 29 Agosto 2017, 09:38 - Ultimo agg. 09:55
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I borseggiatori sono ovunque, si sa. E in molte città italiane i dati relative alle denunce riportano numeri ben più alti. Ma è a Napoli che, nei decenni scorsi, è nata una scuola napoletana del borseggio, con criminali che hanno affinato la tecnica fino a diventare dei veri e propri specialisti. Oltre il pregiudizio, e tenendo ben presente che il fenomeno è attivo e preoccupante a tutte le latitudini, è innegabile che tra i vicoli si siano perfezionati personaggi come Manella e Tonino very nice, per molti anni incubo di turisti e residenti che si trovavano a percorrere via Marina e venivano spesso alleggeriti.

Se molti anni fa la “scuola napoletana” venne anche “celebrata” in un film da Totò, nel 2011 il canale di National Geographic mandò in onda un documentario, “Napoli, i re del borseggio”: Bob Arno, showman di Las Vegas che sul palco sbalordiva il pubblico mostrando le tecniche usate dai borseggiatori , era arrivato in città alla ricerca di veri criminali con cui confrontarsi con l’intenzione di scoprire i loro segreti. Il documentario fu travolto di critiche, tanto che lo stesso direttore di National Geographic, Sherin Salvetti, dovette specificare che l’intento non era di criminalizzare la città ma di dare al fenomeno un taglio “scientifico, da reportage giornalistico”, per svelare le tecniche usate e mettere in guardia le potenziali vittime.

Al di là di esagerazioni e polemiche, sono ancora molte le zone di Napoli dove imperversavano scippatori e borseggiatori. Nella zona a ridosso del porto, e lungo tutta via Marina, ci sono i reduci della “Banda di via Marina”, quella che per decenni aveva fatto incetta di portafogli e qualsiasi oggetto di valore in strada e sui mezzi pubblici. Poco più avanti, tra il porto e piazza Municipio, agiscono i manolesta italiani e stranieri: adocchiano le vittime tra i crocieristi e i passeggeri degli aliscafi e le seguono, pronti a colpire non appena si allontanano dall’area più controllata. I borseggiatori italiani, negli ultimi anni, hanno abbandonato i vicoli per dedicarsi ai mezzi pubblici: è loro il monopolio sia sugli autobus che percorrono il corso Umberto, sia sulle linee che si spostano nel centro storico. 


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