Napoli Boxe, il ring della palestra sfrattata davanti al Comune: «Aspettiamo risposte»

«Il sindaco ci aveva fatto delle promesse, ma dopo 15 giorni nulla si è mosso»

Napoli Boxe, il ring davanti al Comune
Napoli Boxe, il ring davanti al Comune
di Giuliana Covella
Martedì 21 Marzo 2023, 10:10 - Ultimo agg. 13:25
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La Napoli Boxe allestisce il ring in piazza Municipio in segno di protesta. Dopo due settimane dallo sgombero della palestra di vico Sottomonte ai Ventaglieri, il maestro Lino Silvestri insieme ai giovani atleti che frequentavano la struttura di Montesanto ha deciso di organizzare un cerchio quadrato davanti alla sede del Comune. Ecco le tappe della vicenda, che una quindicina di giorni fa ha portato allo sfratto dei locali occupati dall'associazione. Lo scorso 7 marzo il Comune - proprietario dell'immobile - ha dovuto sgomberare gli spazi dando seguito ad un'ordinanza del 2016 per una morosità di fitti di 2 milioni di euro. «Sindaco, venga a conoscerci. Scenda dalla sua roccaforte». Con tanto di megafono Lino Silvestri, figlio di Geppino, fondatore della Fulgor, e maestro di pugilato urla in piazza Municipio contro la decisione di sfrattare la palestra che accoglie tantissimi ragazzi a rischio. Così ieri mattina Silvestri e i suoi atleti hanno trasferito il ring proprio davanti Palazzo San Giacomo.

«Il sindaco - ricorda il maestro di boxe - ci aveva fatto delle promesse, ma dopo 15 giorni nulla si è mosso. Noi continueremo a lottare, perché ci diano ascolto e soprattutto aiutino i nostri ragazzi». Dopo aver invocato un incontro con Manfredi, Silvestri spiega di aver chiesto anche di incontrare gli assessori al bilancio Pier Paolo Baretta e allo sport Emanuela Ferrante: «Rimarremo in piazza finché non ascolteranno le nostre ragioni».

Nel corso della mattinata alcuni pugili in erba hanno continuato a tirare pugni in piazza, davanti ai passanti increduli.

«Avevo 20 milioni di lire in banca, - dice il maestro - li investii subito ai Ventaglieri, firmando cambiali e caricandomi anche dei costi per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Il Comune poi tramite un bando mi assegnò il piano di sotto come autorimessa e quello di sopra come palestra, stabilendo un canone agevolato di 500euro mensili». Ma l'associazione è andata avanti fino al 2016, quando le attività furono interrotte per consentire ai gestori di adeguare gli spazi alla normativa sulla sicurezza. Infine nel 2019 la Napoli servizi ha sopravvalutato questi stessi locali e il fitto, calcolato in maniera retroattiva, è passato da 500 a 10mila e 80 euro. «Da allora non siamo mai stati regolarizzati e a marzo ci hanno sfrattati».

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Giova ricordare però che il sindaco su tutte le vicende relative al patrimonio comunale ha attivato un tavolo. In effetti per l'Amministrazione vi era l'obbligo di dare esecuzione ad una ordinanza di sgombero datata 22 febbraio 2016 nei confronti della Napoli Boxe per il rilascio dei locali di proprietà comunale ai Ventaglieri. Ripercorrendo i vari passaggi burocratici era stato poi il Tar Campania con sentenza 4917/2022 a rigettare l'impugnativa dell'associazione lasciando intatta l'efficacia del provvedimento risalente a sette anni fa. Ma soprattutto a rendere necessario lo sgombero 15 giorni fa sarebbe stato il fatto che «alcuni locali - come si legge in una nota inviata dal Comune il 7 marzo - come accertato dalla polizia locale, sono stati adibiti ad attività non autorizzate». Senza contare che il primo cittadino ha convocato un tavolo per «monitorare le singole vicende di sgomberi e individuare con tutti gli organismi competenti le soluzioni di conciliazione». 

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