Napoli, la passione per il calcetto amatoriale: «Ma ci sono troppi disagi»

Partita di calcetto
Partita di calcetto
di Emma Onorato
Venerdì 14 Maggio 2021, 15:41
3 Minuti di Lettura

Tra le attività sportive di contatto più amate dai napoletani, ritroviamo il calcetto amatoriale che dal 26 aprile è tornato ad essere praticato insieme ad altre attività di squadra come il basket e il rugby. Uno sport che non bada all'età e che accomuna e aggrega colleghi e amici che condividono la stessa passione legata al pallone. Restano in vigore alcune norme di sicurezza anti-contagio come ad esempio: la rilevazione della temperatura all'ingresso del campo (rigorosamente all'aperto), il divieto di accesso negli spogliatoi che comporta sia la rinuncia al cambio abiti, che alla doccia post partita. Non ci sono distanze di sicurezza da mantenere in campo, ma una volta finito di giocare, bisogna rindossare la mascherina e rispettare le distanze.

Da quando la Campania è in zona gialla, il divertimento che offre una partita di calcetto tra amici, sembra essere un toccasana, quasi una valvola di sfogo per molti ragazzi e adulti che erano soliti organizzare partite post lavoro o studio. Con il coprifuoco delle 22, nascono non pochi disagi per chi pratica questo sport e per chi gestisce tali attività. Il titolare del Centro Sportivo Manzoni, Luciano Varriale, lamenta di un netto calo delle prenotazioni: «L'ultima partita inizia alle 21 e termina alle 22; le prenotazioni si sono ridotte del 30-40%, questo perché abbiamo dovuto adeguarci e cancellare le ultime due fasce orarie per affittare il campetto: 22-23 e 23-24».

Video

In aggiunta il responsabile evidenzia il disagio dei clienti per quel che riguarda il divieto di accesso all'interno degli spogliatoi, e a confermare le difficoltà, legate a tali restrizioni, sono gli stessi giocatori amatoriali: «È un po' scomoda come regola - commenta un ragazzo - ci cambiamo fuori ai campetti», e per rispettare il coprifuoco aggiunge: «Eravamo soliti giocare alle 22, ma ci siamo dovuti anticipare.

Quindi se prima studiavo fino alle 20, adesso studio fino alle 18, pur di fare un minimo di attività sportiva». Si percepisce l'entusiasmo delle persone che si apprestano ad accedere in campo, è un entusiasmo legato al desiderio di divertirsi e, da quanto raccontano, è una pratica che regala un po' di svago almeno una volta a settimana.

Dalle voci dei giocatori amatoriali, il coprifuoco viene percepito come una spina, scomodo e ansiogeno soprattutto per chi arriva da lontano: «Se si termina di giocare alle 22, bisogna fare le corse per tornare a casa», fa notare un signore che si appresta a giocare. La struttura offre due campi di calcetto e un capo di calcio a nove (nel campo di calcetto si gioca con due squadre da 5 giocatori), ma, oltre all'attività di calcetto, il Centro Sportivo Manzoni è anche impegnato con la scuola calcio (dai 6 ai 13 anni). È un'ampia struttura che di recente ha affrontato alcune spese per quel che riguarda la manutenzione dei campetti ad erba sintetica, spese che il responsabile spera presto di recuperare. Ci si augura che con l'ingranaggio della campagna vaccinale e il miglioramento della fotografia epidemiologica, si riesca ad intravedere un prolungamento dell'orario del coprifuoco; uno slittamento di orario in avanti che significherebbe molto per l'indotto di tante attività. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA