Sondaggio sulla camorra a Napoli, già coinvolte ​20 scuole: «Alunni pronti alla sfida»

Sondaggio sulla camorra a Napoli, già coinvolte 20 scuole: «Alunni pronti alla sfida»
di Valerio Esca
Martedì 26 Aprile 2022, 00:00 - Ultimo agg. 12:58
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Più di venti scuole hanno già aderito al questionario anticamorra del Mattino. L’iniziativa lanciata venti giorni fa dal quotidiano, in collaborazione con Radio Marte (“La radiazza” di Gianni Simioli) e il consigliere regionale Francesco Borrelli, vede crescere il numero delle adesioni degli istituti di Napoli e provincia giorno dopo giorno. Un tema molto delicato, che va affrontato partendo proprio dai banchi di scuola, dove cominciano a fiorire valori come quello della legalità e della solidarietà come argine necessario al cancro rappresentato dal malaffare. 

Tra le prime scuole, dopo il liceo “Cantone” di Pomigliano d’Arco, ad aderire alla distribuzione del questionario anticamorra (alcune lo già hanno somministrato, mentre altre hanno in programma di farlo nella prima decade di maggio) ci sono: a Napoli il liceo classico Umberto I, il liceo scientifico Mercalli, l’istituto comprensivo D’Aosta–Scura, nei pressi dei Quartieri Spagnoli, l’istituto comprensivo “Aberto Mario” zona piazza Carlo III, l’istituto comprensivo Baracca Vittorio Emanuele II, Quartieri Spagnoli, l’istituto alberghiero Ippolito Cavalcanti di San Giovanni, il liceo scientifico Cuoco–Campanella, il liceo classico Pansini, l’istituto comprensivo 70 Marino Santa Rosa a Ponticelli; in provincia il liceo scientifico Filippo Brunelleschi di Afragola, l’istituto Bruno Munari di Acerra, l’Enzo Ferrari di Castellammare di Stabia, l’istituto Grandi di Sorrento, il liceo classico Francesco Durante di Frattamaggiore, il liceo Quinto Orazio Flacco di Portici, l’istituto Don Lorenzo Milani di Gragano, il liceo scientifico Galileo Galilei di Mondragone in provincia di Caserta.

Un’iniziativa che ha destato molto interessate. Sono in pole per aderire anche una scuola di Scampia e altre di Ottaviano, Torre Annunziata, Poggiomarino, Portici, Somma Vesuviana, Castellammare, Gragnano, Bacoli e Monte Procida. Per la raccolta dei dati impegnata in prima fila è la professoressa Ines Barone. 


 

Sono ventuno le domande, almeno cinque le opzioni di risposta e saranno tutte in forma anonima. Quesiti che si muovono lungo tre direttrici con l’obiettivo di rilevare, descrivere e analizzare i «significati simbolici e valoriali che gli studenti associano alle mafie; le rappresentazioni e le opinioni che gli studenti hanno delle organizzazioni criminali; la conoscenza che gli studenti hanno dei due magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e del fenomeno mafioso». Sono 13 le domande su personaggi reali e su altri legati invece al mondo della fiction, ma le prime domande sono proprio sui due magistrati che hanno perso la vita combattendo la mafia nella tragica stagione degli inizi anni ’90. Ma anche su Don Peppe Diana, Giancarlo Siani e come contraltare Raffaele Cutolo e Paolo Di Lauro. Insomma, un viaggio in tutto quel mondo che rappresenta la camorra e l’anticamorra. Si tenterà di cogliere il grado di conoscenza che i giovani hanno del fenomeno malavitoso, se ne percepiscono fino in fondo la pericolosità e indagare sul perché, in taluni casi, siano affascinati dal mondo che gira intorno ai boss. Non mancano domande come quella sul perché una persona decida di avvicinarsi alla camorra, o perché si pratichi la strada dell’omertà e della non denuncia, pur conoscendo fatti e persone che hanno a che fare con le mafie. «Sono tantissime le scuole che stanno aderendo - sottolinea Borrelli -. C’è una forte voglia di affrontare il dramma camorra. Il questionario anticamorra nelle scuole serve per coinvolgere i ragazzi su temi fondamentali. Capire la loro percezione e spiegare che non bisogna mitizzare certi personaggi e certi comportamenti. È fondamentale coinvolgere i giovani. Dobbiamo spingerli a dirci la loro e al tempo stesso le famiglie a compiere azioni di educazione su certi temi».

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