Napoli, la periferia brucia: tre agguati, un morto e due feriti

Napoli, la periferia brucia: tre agguati, un morto e due feriti
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 24 Ottobre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 17:05
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Pomeriggio di sangue e violenza, la città che piomba nel terrore, un'intera area metropolitana - quella orientale in particolare - che diventa teatro di agguati e regolamenti di conti. Ma andiamo con ordine, a partire dall'episodio più grave, che si è consumato a Secondigliano, in via Altair nei pressi del rione Berlingieri, dove intorno alle sette di ieri sera i killer sono entrati in azione: trucidato un uomo all'interno della sua automobile, al termine di un raid messo a segno sotto gli occhi di decine di passanti. Una strada stretta tra due caseggiati di edilizia popolare, rabbia e paura in un territorio purtroppo abituato a fare il conto dei morti ammazzati. Sotto i colpi dei killer finisce un uomo ritenuto legato al clan Licciardi di Secondigliano (o con dei trascorsi nell'area della Masseria Cardone): si chiama Francesco Climeni, classe 1963, era in auto quando è stato avvicinato probabilmente da due killer. Nei suoi confronti sono stati esplosi cinque bossoli calibro nove, al termine di un'incursione armata in una zona dove il 55enne si sentiva al sicuro.
 
Ma spostiamoci più ad est, nel cuore della periferia metropolitana, zona dove si sono consumati altri due raid plateali. Siamo a San Giovanni a Teduccio, in via Ammiraglio Aubry, nei pressi del centro Better, dove è stato gambizzato un giovane uomo, immediatamente costretto al ricovero all'ospedale Loreto Mare. Anche in questo caso, chi ha sparato ha agito a brevissima distanza, esplodendo dei colpi che avrebbero potuto provocare vittime estranee al crimine. Non è un caso che ieri sera, si è rischiata la tragedia: una scheggia di uno dei proiettili esplosi ha infatti colpito di striscio un passante, un soggetto estraneo alla vicenda culminata nel regolamento di conti. Un ferito grave, un ferito di striscio, tanta paura, il corso principale del quartiere di San Giovanni a Teduccio paralizzato per ore. E non è finita. Il bilancio di paura trova un altro punto cardinale.

Siamo a Volla, dove vengono esplosi almeno trenta colpi contro vetrine e saracinesche di ben due negozi. Un'azione di guerriglia urbana, qualcosa di diverso rispetto alle «stese» consumate al centro e in periferia, dal momento che ci troviamo di fronte a un obiettivo mirato, preciso. E non è la prima volta che Volla diventa teatro di intimidazioni e raid esplosivi, quasi sempre come onda d'urto della guerra dei clan Mazzarella e Rinaldi dell'area orientale. Vetrine in frantumi, bossoli ovunque, saracinesche perforato, odore di polvere da sparo. Prima il vuoto, la paura, poi la ressa attorno all'ennesimo teatro di violenza metropolitana. Ma torniamo a Secondigliano. Ieri pomeriggio l'agguato puntava a chiudere i conti con un soggetto ritenuto legato alla cosca egemone nella zona del Berlingieri, parliamo del clan Licciardi che tra il 2007 e il 2009 chiuse i conti con una sorta di scissione capitanata da famiglie del posto. Siamo nel cuore di Secondigliano, zona che ora fa i conti con una nuova impennata di violenza camorristica.
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