Crisi rifiuti in Campania, maxi inchiesta sugli appalti milionari

Crisi rifiuti in Campania, maxi inchiesta sugli appalti milionari
di Leandro Del Gaudio e Mary Liguori
Mercoledì 14 Novembre 2018, 07:00 - Ultimo agg. 11:55
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Rifiuti, appalti, tutta la filiera torna sotto inchiesta. Non in un comune o in un comprensorio, ma nell'intera regione Campania, eccezion fatta per Irpinia e parte del Beneventano. Anni dopo le grandi inchieste su politica e affari all'ombra dell'emergenza rifiuti, la Procura di Napoli torna ad accendere i riflettori sull'intero ciclo rifiuti: dalla raccolta al conferimento negli impianti di stoccaggio, dalle discariche abusive alle isole ecologiche, per finire al trasferimento di rifiuti all'estero, il cui prezzo per tonnellata è improvvisamente schizzato con inevitabili ripercussioni sulle tasche dei cittadini.

Blitz dei carabinieri del Noe, indagine della Procura di Gianni Melillo e dell'aggiunto Luigi Frunzio, che coordina le indagini anticamorra nell'area dei casalesi. Ed è nel Casertano che si concentra il grosso delle perquisizioni di ieri mattina, con blitz mirati, acquisizioni di carte, sopralluoghi. Indagine per traffico di rifiuti (reato di competenza della Dda) e per turbativa d'asta. Sono decine gli appalti finiti sotto inchiesta, una ventina gli indagati, tra cui nomi di amministratori locali, di funzionari tecnici, di manager e consulenti. Al lavoro i pm Maurizio Giordano, Gianfranco Scarfò e Fabrizio Vanorio, indagine nata nel 2017, che potrebbe essersi arricchita in questi mesi delle accuse del boss pentito Nicola Schiavone, che ha puntato l'indice sul sistema di contatti sospetti tra aziende in odore di camorra e pubblica amministrazione. Ma andiamo con ordine a raccontare il focus della nuova maxinchiesta.
 
I pm puntano l'indice su presunti «traffici organizzati di rifiuti, realizzati nel quadro di una vasta e ramificata attività di illecito condizionamento delle funzioni pubbliche deputate alla gestione del ciclo dei rifiuti in Campania e, in particolare, alla gestione degli appalti dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento affidata alle cure di amministrazioni comunali». Nel mirino finisce così il sindaco di Caserta Carlo Marino, avvocato eletto con la tessera del Pd, che è stato perquisito sia nel suo studio privato che al Comune. Nel corso della giornata di ieri, il sindaco ha confermato di essere stato raggiunto dalle perquisizioni del Noe, smentendo però di essere indagato. Ad essere coinvolti in questa vicenda, anche Marcello Iovino, ex dipendente del Comune, che lavora attualmente come consulente esterno senza stipendio; e Giuseppe D'Auria, dirigente del settore Ambiente, in questo periodo impegnato nell'affidamento della gara rifiuti a Caserta, da febbraio in proroga alla Ecocar, azienda interdetta e in gestione commissariale da febbraio. Anche in questo caso, i diretti interessati smentiscono coinvolgimenti nelle accuse penali. D'altronde l'attività di ieri fa parte di un momento di verifica di un'ipotesi, non come una condanna definitiva. Chiara la strategia investigativa: in questi anni, alcuni servizi essenziali sono stati affidati in regime di proroga sempre alle stesse aziende, grazie a procedure ritenute sospette. Riflettori puntati sulla Ecocar, mentre le indagini dei carabinieri puntano a verificare decine di affidamenti, non solo a Caserta, ma anche ad Aversa, Cardito, Casandrino, Sant'Arpino, Recale, Casalnuovo, ma anche nel Salernitano (su questo territorio, in sinergia con Napoli, si è mossa la Procura di Salerno). E non è tutto.

Riflettori puntati anche sui centri decisionali di Napoli e dell'intera area metropolitana partenopea. Verifiche sulle società in house della Regione Campania, vale a dire Campania Ambiente (che ha assorbito Recam e Astir, in un recente passato travolte da indagini e vicende opache) e Servizi spa, che si occupano di separazione di materiali in discarica oltre che della recinzione delle aree a rischio per conto dei comuni. Per la città metropolitana di Napoli, sotto la lente c'è la Sapna spa, che si occupa della spedizione della spazzatura anche all'estero. Una mission aziendale decisiva, quella della Sapna, anche alla luce del fatto che il prezzo per tonnellata dei rifiuti è arrivato a 180 euro, ben 30 euro in più rispetto a una recente passato. Poi c'è il filone che unisce Caserta a Salerno. Si parte dall'analisi della discarica di San Tammaro (nel Casertano) che è stata affidata alla Gidec, azienda in cui lavorano quelli del consorzio di Bacino Salerno due. Un'anomalia che potrebbe aver spinto gli inquirenti ad accendere i propri riflettori, in una vicenda che punta a ricostruire il fiume di denaro che entra nel grande affare rifiuti, nella mai conclusa emergenza della terra dei fuochi.
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